Presentati ai produttori i risultati delle verifiche e analisi effettuate nelle ultime settimane

FERRARA, 17 giugno 2021 – Il Consorzio di Bonifica ha incontrato gli allevatori di vongole di Goro che hanno le concessioni per la produzione nell’oasi Foce di Volano, proprio nel punto dove il fiume confluisce nel mare. I produttori avevano lamentato un eccesso di acqua dolce nella zona delle concessioni – letale per la sopravvivenza dei molluschi – e avevano chiesto chiarimenti al Consorzio che si occupa di regolare il passaggio dell’acqua dolce dalla Sacca al mare.

Preoccupati per la situazione degli allevatori e la moria delle vongole, il Consorzio ha effettuato una serie di verifiche e analisi che sono state spiegate agli allevatori dal tecnico del S.I.L.T (Sistema Informativo Territoriale Locale) Alessandro Bondesan. Presenti anche il direttore Mauro Monti, il prof. Giuseppe Castaldelli e il presidente Stefano Calderoni che si sono fatti carico fin da subito del problema.
“Nel corso dell’incontro abbiamo innanzitutto spiegato agli allevatori – spiega Bondesan – dove va a finire ogni singola goccia d’acqua su un territorio di 250mila ettari, utilizzando uno schema sinottico di afferenze, che coincide con il comprensorio di tutto il Consorzio. Poi abbiamo mostrato quale è l’apporto di acqua dolce nel sistema Burana-Volano negli ultimi cinque anni, facendo una precisa suddivisione tra quelle che vengono scaricate nella Sacca e quali, esattamente la metà, vanno a finire nel canale Migliarino- Porto Garibaldi uscendo nel Logonovo e dal Porto Canale. Un dato che non mostra anomalie: l’apporto d’acqua dolce che transita nella Sacca è rimasto costante, non c’è stato un afflusso maggiore o anomalie. Poi, ragionando su un problema interno alla Sacca, abbiamo valutato se il sistema di afflusso e deflusso delle acque è “sano”. Per farlo sono stati valutati, con l’ausilio di strumenti sonar, le profondità dei più importanti canali sub-lagunari di scarico per la Sacca d Goro – quelli che collegano il canale al mare – e sono state riscontrate profondità discontinue e generalmente insufficienti – se confrontati con i rilievi effettuati qualche anno fa – per consentire alle acque di defluire in maniera efficace in Adriatico”.

Il presidente del Consorzio ha sottolineato l’importanza della produzione della vongola e dell’impegno del Consorzio per capire il problema.
“Le attività del Consorzio – ha detto Calderoni – sono strettamente legate alla sicurezza idraulica e al settore agricolo e siamo impegnati a sostenere i processi produttivi strategici per la nostra provincia. Tra questi rientra l’acquacoltura, essenziale per la tenuta dell’economia del territorio del Delta. Abbiamo messo in campo risorse e i nostri tecnici per capire il problema, analizzando nel dettaglio il funzionamento degli impianti e l’apporto di acqua dolce nella Sacca dal Po di Volano. Le indagini fanno pensare che la problematica sia legata alla conformazione stessa dei canali di deflusso che in assenza di dragaggi si stanno interrando. Abbiamo rassicurato i produttori che metteremo in campo con gli enti preposti iniziative idonee a preservare la continuità produttiva dell’area e impedire che in futuro si verifichino altre morie di prodotto”.