L’obiettivo principale della Direttiva Quadro sulle Acque della Unione Europea è quello di proteggere le acque superficiali, sotterranee e costiere dall’inquinamento provocato da tutte le attività umane. La direttiva si prefigge di assicurare la graduale riduzione dell’inquinamento adottando misure di controllo capaci di far raggiungere il “buono stato” delle acque entro l’anno 2015. Il Canale Emiliano Romagnolo, consorzio di bonifica all’avanguardia nella sperimentazione irrigua, con il suo progetto ‘Azienda agricola autodepurante’ (Premio Era) si pone concretamente in prima linea nella battaglia contro l’inquinamento.
“I primi risultati conseguiti con questo progetto – dice Paolo Mannini, direttore Area agroambientale del CER – hanno evidenziato che la costruzione di piccole aree umide fitodepuranti nelle aziende agricole può permettere un consistente abbattimento dei rilasci di nutrienti nelle acque superficiali, contribuendo ad un elevato contenimento dell’eutrofia provocata dall’agricoltura e favorendo, al tempo stesso, il ripristino degli elementi naturali nel paesaggio rurale, la biodiversità vegetale ed animale e il controllo degli eventi alluvionali”.
Per illustrare i risultati conseguiti nell’ambito del progetto e stimolare uno scambio di idee sull’opportunità di inserire la costruzione di aree umide fitodepuranti tra le azioni del Piano Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013, è stato organizzato un incontro tecnico per venerdì prossimo 7 ottobre alle ore 10 presso l’Azienda sperimentale Marsili (via Ronchi 4) a Mezzolara di Budrio. L’incontro sarà concluso da Ferruccio Melloni, segretario dell’Autorità di bacino del fiume Reno. Per la Regione, interverranno con 2 relazioni Andrea Giapponesi (Assessorato Agricoltura) e Giuseppe Bortone (Assessorato Ambiente).