Roma,., 7 novembre 2016 – “Le emergenze meteo di queste ore, accentuate dai cambiamenti climatici, che espongono l’Italia ad eventi di violenza inusuale, confermano la fragilità idrogeologica del nostro Paese, che non ha ancora imparato la lezione dell’alluvione del ’66, ricordata in questi giorni. E’ altresì importante evidenziare, in occasione dell’apertura della Conferenza Mondiale sul Clima in Marocco, la sempre più evidente urgenza di interventi concreti per fermare il surriscaldamento del Pianeta, causa di sconvolgimenti climatici.

A sottolinearlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto a San Donà di Piave, nel veneziano, ad uno dei più significativi “momenti della memoria” in corso in questi giorni.

In questi 50 anni si è operato, seppur in maniera insufficiente, per la manutenzione del territorio, ma non si è ancora inciso sulla cause di fondo, rappresentate soprattutto dall’ eccessivo consumo di suolo, permesso da scelte urbanistiche scellerate, accompagnate da un diffuso abusivismo.  La capacità di resilienza, dimostrata in ogni tragica occasione dalle nostre genti, avrebbe dovuto essere accompagnata da scelte di politica del territorio, di cui solo ora si intravvedono i primi segnali: le "Linee Guida per le attività di programmazione e progettazione degli interventi per il contrasto del rischio idrogeologico", varate dalla Struttura di Missione #italiasicura, sono un importante segnale, cui ANBI ha dato un forte  contributo. I Consorzi di bonifica, infatti, sono impegnati, in ogni sede, a condividere una pagina nuova, mettendo a disposizione il proprio capitale umano, in una logica unitaria, nell’interesse del territorio, fattore sociale ed economico, determinante per il futuro del Paese.”