Approvato il bilancio 2024 del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale: conto consuntivo in pareggio e quasi 1 milione accantonato per spese future
Lugo (RA), 4 luglio 2025 – Il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale ha approvato nei giorni scorsi il conto consuntivo relativo all’esercizio 2024, con un bilancio in pareggio, confermando quindi la stabilità finanziaria dell’ente e la capacità di sostenere sia le attività ordinarie sia le emergenze straordinarie, e un significativo accantonamento a fondi spese future pari a quasi 1 milione di euro.
Questo risultato dimostra la capacità dell’ente di mantenere i conti in ordine, nonostante l’enorme carico di lavoro che ha gravato sugli uffici. Il sovraccarico è stato principalmente determinato dalla mole di interventi per la realizzazione di nuove opere finanziate attraverso fondi PNRR e contributi del MASAF – Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, nonché dalle attività di ripristino necessarie a seguito dei gravi danni alle opere di bonifica provocati dalle rotte ed esondazioni fluviali durante gli eventi alluvionali di maggio 2023 e settembre-ottobre 2024.
Il totale dei costi e ricavi del consuntivo 2024 ammonta a circa 67 milioni di euro. Di questi: 54,5 milioni riguardano l’attività svolta nella pianura del comprensorio consortile (tra Sillaro a ovest, Lamone a est, Reno a nord e in gran parte la via Emilia a sud), 12,5 milioni si riferiscono all’attività nelle aree collinari e montane, che comprendono le vallate del Santerno, del Senio, del Lamone e del Marzeno, da ovest verso est.
Particolarmente rilevante è l’incidenza dei costi per la realizzazione di nuove opere e la manutenzione straordinaria, che rappresentano circa il 70% del totale del bilancio. A questi si aggiungono i costi per la manutenzione ordinaria, portando l’incidenza complessiva dei costi tecnici all’82%.
In pianura, l’ente si occupa del reticolo artificiale dei canali di bonifica (circa 1.000 km e oltre 1.000 opere di regimazione idraulica), degli impianti idrovori, delle centrali di pompaggio irrigue e relative reti di distribuzione (prevalentemente condotte interrate in pressione).
In ambito montano, l’attività si concentra sulla manutenzione di opere puntuali come le briglie, sulla progettazione ed esecuzione di interventi per il consolidamento di versanti, sulla gestione di reti acquedottistiche rurali a servizio di piccoli insediamenti non connessi alla rete del gestore idrico integrato, sulla manutenzione e sull’esercizio in convenzione di invasi irrigui di accumulo e relative reti di distribuzione, del monitoraggio generale delle criticità del territorio. Tutto questo è possibile grazie alla presenza capillare del personale consortile, la cui attività quotidiana è spesso invisibile ma fondamentale per mantenere efficienti le oltre 5.000 opere di regimazione idraulica ed evitare l’abbandono di aree naturalmente instabili e il conseguente aggravamento del dissesto idrogeologico.
Nel presentare il consuntivo al Consiglio di Amministrazione, il Presidente Antonio Vincenzi ha espresso un sincero ringraziamento al personale del Consorzio: «per l’impegno dimostrato nel fronteggiare le situazioni emergenziali, determinate da eventi del tutto estranei alla gestione dell’ente. Nonostante il contesto operativo sia stato sconvolto da alluvioni senza precedenti nell’ultimo secolo, il Consorzio è riuscito a coniugare la ricostruzione delle opere di bonifica danneggiate con l’avanzamento dei lavori finanziati attraverso il Programma Nazionale di Sviluppo Rurale, il PNRR e altri stanziamenti, grazie ai quali verrà creato valore aggiunto per il territorio. Un risultato raggiunto senza mai rinunciare a una delle caratteristiche distintive del Consorzio: la progettazione interna delle opere e la direzione lavori affidata quasi integralmente al proprio personale tecnico. La chiave del successo è l’elevata professionalità e capacità tecnica del personale consortile, su cui l’ente ha costantemente investito, anche in termini di aggiornamento tecnologico».