Firenze, 25 febbraio 2016 – “Da qualsiasi punto di vista la si veda, la gestione virtuosa della risorsa idrica rappresenta oggi un elemento necessario e qualificante per un Paese, che voglia non solo puntare sulla tutela ambientale e la valorizzazione della biodiversità, ma che scelga di avviare il suo modello di sviluppo economico verso l’unica strada vincente per il futuro, quella della sostenibilità.”

Lo sostiene il Ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti, nell’intervento inviato alla Conferenza Nazionale “Acqua, motore della green economy”, organizzato a Firenze dall’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque irrigue (ANBI) grazie al cofinanziamento della Commissione Europea.

“C’è allora quanto mai bisogno di ragionare, come sta facendo il Governo, in termini di programmazione, di investire  e semplificare, di mettere a sistema esperienze comuni come abbiamo scelto di operare nel campo della sicurezza idrogeologica del Paese e sul tema della siccità. Proprio su quest’ultimo aspetto – prosegue la nota di Gian Luca Galletti – ritengo che la creazione, su impulso del Ministero dell’Ambiente e del Dipartimento della Protezione Civile, di “Osservatori permanenti per la gestione delle risorse idriche” all’interno di ciascuno dei distretti idrografici in cui è ripartito il territorio nazionale, con l’obiettivo di fornire indirizzi sulla regolamentazione dei prelievi e degli utilizzi, possa rivelarsi una novità certamente importante su un tema che ha bisogno, vista la crescente necessità di adattamento a nuove condizioni atmosferiche, di nuovi e più efficaci strumenti di conoscenza e di gestione integrata, che presuppongono una forte alleanza istituzionale tra tutti i soggetti competenti, come è appunto proprio l’ANBI. La centralità di questa scelta trova un riscontro immediato nei Piani di gestione delle acque ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, che andremo ad approvare definitivamente il prossimo 3 marzo nei Comitati istituzionali delle Autorità di bacino e costituirà uno dei tasselli più significativi, su ci si svilupperà la costruzione della futura governance distrettuale alla luce di quanto previsto nel Collegato Ambientale. Sul tema della depurazione poi, ci stiamo muovendo su tutto il territorio per una profonda ristrutturazione della governance, chiedendo alle Regioni tempi certi e responsabilità chiare per cancellare quei ritardi del passato che non erano ieri e non sono ancor più accettabili oggi sotto il profilo sociale, economico e anche culturale. Il dato di fatto – conclude il Ministro dell’Ambiente – è che a distanza di ben 20 anni dalla Legge Galli, che istituiva il servizio idrico integrato, persistono ancora criticità in termini di gestione e di infrastrutturazione, che espongono i cittadini a gravi disagi e l’Italia al rischio di pesanti multe da parte dell’Europa.”