8 febbraio 2016 – “Lo spirito concreto e programmatorio dell’Unità di Missione contro il Dissesto Idrogeologico deve essere replicato nella gestione delle risorse idriche, le cui criticità vanno affrontate preventivamente e non in emergenza. Qualche goccia di pioggia sta lenendo la sete delle campagne e ristorando i livelli dei  grandi invasi, soprattutto i laghi Maggiore e di Como,  ma non risolve la prospettiva di prossime settimane siccitose in periodi determinanti per l’agricoltura italiana, oggi soprattutto nel Nord Italia; per questo riteniamo importante l’attivazione di una cabina di regia nazionale, perché la raccolta e la tutela dell’acqua sono ormai un problema strutturale in tutto il Paese.” A tornare sull’argomento è l’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue) tramite il suo Presidente, Francesco Vincenzi, intervenuto a Bologna alla presentazione del libro “Un Paese nel fango” di Erasmo D’Angelis. “L’Italia deve cambiare passo sul tema della prevenzione, elemento dal forte valore economico. Per questo – sottolinea il Presidente ANBI – partecipiamo con convinzione a #italiasicura, contribuendo, ad esempio, alla stesura delle nuove linee guida per la progettazione del territorio e mettendo a disposizione il nostro annuale Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico. Ma non basta: serve l’ormai improcrastinabile approvazione della legge contro l’indiscriminato consumo del suolo, arenatasi nelle secche parlamentari  ed è necessario un Piano straordinario di manutenzione dei territori montani, il cui assetto idrogeologico è penalizzato dal progressivo abbandono delle attività agricole. C’è bisogno insomma di un nuovo governo del territorio – conclude Vincenzi – per la cui gestione i Consorzi di bonifica rilanciano la disponibilità, per le loro competenze, a sostituire le Province quale  ente intermedio.”