Sopralluogo tecnico delle istituzioni ai due cantieri. Grazie all’Emilia Centrale le attese opere idrauliche con duplice funzione – di difesa e irrigua –, finanziate grazie al Piano nazionale invasi e al PNRR e in corso di realizzazione nei territori di Novellara e Canossa-Neviano, saranno al servizio del comprensorio gestito a partire dal 2026
Reggio Emilia, 2 Settembre 2025 – Sicurezza idraulica del territorio nella Bassa reggiana e innovazione e ammodernamento sostenibile in Val d’Enza al centro della visita effettuata da autorità locali e istituzioni regionali per apprendere lo stato di avanzamento dei cantieri che assicureranno una migliore e più efficiente gestione dell’acqua sul comprensorio gestito dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale: vertici, dirigenti e tecnici dell’ente consortile hanno accompagnato i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Novellara e Canossa e l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi per un sopralluogo sui lavori della Cassa di espansione del cavo Bondeno e della Traversa di Cerezzola, illustrando loro le funzionalità delle due opere ormai in via di completamento.
“Due opere idrauliche ad uso plurimo essenziali per il comprensorio gestito dalla nostra bonifica – sottolinea Lorenzo Catellani, presidente del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale –, importanti sia per la prevenzione del pericolo di piene che per l’approvvigionamento idrico. Il personale del Consorzio sta lavorando con il massimo impegno, affrontando anche numerose difficoltà legate agli effetti dei cambiamenti climatici che, in più di un’occasione, hanno causato rallentamenti ai lavori. Siamo fiduciosi di riuscire, nel primo semestre del 2026, a completare queste infrastrutture, nel pieno rispetto del cronoprogramma di entrambi i cantieri. La visita delle istituzioni ci fa estremamente piacere, poiché connota ulteriormente il positivo rapporto da tempo instaurato e che ci fa muovere tutti uniti verso obiettivi necessari e risultati positivi in favore del territorio”.
“Non ci fermiamo e stiamo continuando a progettare e investire in provincia di Reggio Emilia attraverso l’attività del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale per garantire opere per la sicurezza idrica del territorio e allo stesso tempo completare progetti che servono a tenere l’acqua quando c’è per poterla usare quando serve – ribadisce Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura e agroalimentare della Regione Emilia-Romagna –. Sia la siccità sia le alluvioni sono fenomeni riconducibili agli effetti del surriscaldamento globale, sempre più presenti e frequenti. Investire 26 milioni di euro in opere idriche e irrigue significa portare a compimento un investimento importante per il futuro dell’agricoltura e dell’agroalimentare della nostra provincia e sostenere le imprese agricole che ogni giorno producono cibo, tutelando l’approvvigionamento alimentare di qualità. La Regione in questi anni sta portando avanti un vero e proprio piano Marshall sull’idrico che vale complessivamente su tutto il territorio circa 700 milioni di euro”.
È dunque a buon punto la realizzazione della cassa d’espansione sul Cavo Bondeno, ubicata all’interno di un’area all’interno del Comune di Novellara (Re), a circa tre chilometri a Nord-Ovest dal capoluogo reggiano. Si tratta di un’infrastruttura ad uso plurimo strategica per la prevenzione delle piene nei territori della provincia di Reggio Emilia e per l’approvvigionamento idrico di un bacino agricolo di 10 mila ettari e opera che guarda anche alla tutela di habitat e di specie animali e vegetali autoctone. I lavori sono partiti nel Luglio 2023 e termineranno nel 2026; il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che ha curato la progettazione dell’invaso – finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per 10 milioni di euro, nell’ambito del Primo stralcio del Piano Nazionale per gli interventi nel settore idrico-sezione Invasi – sovrintende al cantiere per la realizzazione dell’infrastruttura, attesa da oltre trentacinque anni, occupandosi della direzione lavori, eseguiti dalle imprese Val Basento Lavori srl di Calciano (MT) e PA.E.CO. srl di Garaguso (MT). Il bacino agricolo cui sottintende l’opera è vasto 10 mila ettari, con volumi di piena complessivamente stoccabili nella cassa pari a un milione di metri cubi d’acqua, mentre la capacità di invaso a fini irrigui è di 500 mila metri cubi. Inoltre volge l’attenzione alla tutela dell’habitat e delle specie animali e vegetali autoctone: l’area ha infatti anche una funzione di tipo naturalistico grazie alla presenza, già nello stato attuale, di specchi d’acqua permanenti con vegetazione tipica degli ambienti umidi di pianura. Il cavo sottende un bacino imbrifero di circa 8 mila ettari, di cui 1.300 costituiti dall’area urbana ricadente in Provincia di Reggio Emilia (nei comuni di Cadelbosco Sopra, Bagnolo in Piano e la zona Nord di Reggio Emilia, particolarmente colpiti dall’alluvione di ottobre 2024).
E si avvia verso le fasi finali anche il cantiere per la rifunzionalizzazione della Traversa sul torrente Enza, in località Cerezzola, tra i territori di Canossa (Re) e Neviano degli Arduini (Pr): i lavori – finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti attraverso il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di Italia Domani, per oltre 16 milioni di euro ed eseguiti da Consorzio Corma di Castelnovo ne’ Monti (Re) e da Fea srl di Castelfranco Emilia (Mo) – sono iniziati nel Gennaio 2024 e termineranno nel 2026. Il progetto, approvato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, prevede la messa in sicurezza strutturale ed idraulica, l’ammodernamento dei manufatti esistenti in corrispondenza della Traversa esistente e, inoltre, la rifunzionalizzazione ed efficientamento del nodo idraulico mediante la creazione di una volumetria di invaso a monte della Traversa: un ampliamento della capacità d’invaso attraverso la realizzazione di uno sbarramento mobile ribaltabile (Hard Top Rubber Dam) che permetterà la regolazione dei livelli in alveo abbattendosi in condizioni di morbide del corso d’acqua. Nel dettaglio, il volume massimo invasabile totale è pari a 106 mila metri cubi d’acqua (rinnovabili più volte nei periodi di necessità) che potranno essere utilizzati ai fini irrigui tramite la derivazione esistente sul Canale Ducale d’Enza gestita dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, al servizio di un vasto territorio di alta pianura tra il Reggiano e il Parmense. I lavori metteranno inoltre in sicurezza i fabbricati limitrofi alla Traversa e la Strada Provinciale n. 513 in caso di piene dell’Enza.