Roma, 19 giugno 2015 – “Non abbiamo mai avuto dubbi di avere la Chiesa al nostro fianco nelle battaglie per la tutela e la migliore gestione della risorsa idrica, ora ciò avviene anche sul piano dottrinale.”
E’ questo il primo commento di Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio e Acque Irrigue alla diffusione dell’enciclica papale “Laudato si”.
“Pur in un’ottica planetaria – prosegue Vincenzi – affermazioni come l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani ci confortano nelle nostre scelte così come leggere gli impatti ambientali potrebbero colpire miliardi di persone, e d’altra parte è prevedibile che il controllo dell’acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo ci confermano purtroppo nelle preoccupazioni. Il persistente richiamo all’Uomo sulle responsabilità verso la Terra – conclude il Presidente ANBI – pone al centro del dibattito il responsabile principio della sussidiarietà, di cui i Consorzi di bonifica sono esempio concreto.”