Con “Agricoltore custode dell’Appennino” il Consorzio contribuirà ad interventi diretti degli agricoltori per la tutela del comprensorio. Il presidente Lorenzo Catellani: “Un’efficace azione integrata di pianificazione in favore dell’agricoltura e della difesa del suolo nelle terre alte”

18 Giugno 2025Valorizzare il fondamentale ruolo del comparto agricolo in favore della difesa del suolo in montagna attraverso il coinvolgimento dell’imprenditoria locale nello sviluppo di un modello tecnico-amministrativo di organizzazione concertata e gestione coordinata degli interventi di manutenzione ordinaria: è “Agricoltore custode dell’Appennino”, nuovo progetto targato Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale che rappresenta una prospettiva di sviluppo sociale ed economico in grado di contribuire alla riduzione dell’abbandono dei territori e alla mancanza di manutenzione attraverso la realizzazione di interventi mirati, di rilevanza strategica, a difesa dell’agricoltura locale.

L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa all’interno della sede dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano a Castelnovo ne’ Monti, in cui sono intervenuti: il presidente della Bonifica dell’Emilia Centrale Lorenzo Catellani, il presidente dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano Emanuele Ferrari; il direttore della Bonifica dell’Emilia Centrale Domenico Turazza, che ha illustrato il progetto coadiuvato da Pietro Torri, dirigente Lavori Pubblici e Patrimonio del Consorzio; il presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano Fausto Giovanelli; oltre ai membri del Comitato d’indirizzo dell’ente consortile, ai rappresentanti delle amministrazioni comunali coinvolte, agli imprenditori di numerose aziende agricole locali e agli esponenti delle associazioni agricole e di categoria.

“Siamo orgogliosi di illustrare questo nuovo progetto che rinnova l’impegno del Consorzio di bonifica verso le aree montane e pedecollinari e consolida la stretta alleanza tra la nostra Bonifica e il settore agricolo – ha sottolineato il presidente dell’Emilia Centrale Lorenzo Catellaniconsentendo di avviare un’efficace azione integrata di pianificazione e contrasto contro le criticità geomorfologiche per riuscire a garantire così non solo una maggiore sicurezza, ma anche un incremento delle opportunità occupazionali che favoriscano il reddito dei nostri agricoltori”.

L’iniziativa del Consorzio prevede l’erogazione di un contributo massimo di 3.000 euro (non oltre il 70% della spesa complessiva) per gli agricoltori che realizzano, sui loro appezzamenti, opere che comportano un beneficio complessivo alla difesa del suolo, quali, ad esempio: la manutenzione o realizzazione di fossi di scolo (fossi di scolo privati, interpoderali, a valenza pubblica) a salvaguardia della viabilità pubblica o degli abitati, compresa la gestione delle piante secche o aduggiate all’interno del letto; gli interventi di manutenzione alla rete scolante superficiale (scoline) già esistente all’interno delle superfici coltivate o incolte, realizzazione di nuove scoline negli arativi; gli interventi di consolidamento di piccoli movimenti franosi sviluppatesi nei versanti, sia essi coltivi che incolti, che nella loro evoluzione potrebbero costituire danno ai fabbricati aziendali, ad infrastrutture pubbliche o abitati posti nelle vicinanze; gli interventi di sistemazione o recupero di viabilità poderale o vicinale ad uso pubblico; la manutenzione di alberature (taglio del secco, piante aduggiate, sramature) in area privata prospicente le strade di bonifica.

Vasto l’elenco (ben 22) dei Comuni coinvolti, situati sulle fasce appenniniche, pedemontane e alto-collinari all’interno del comprensorio di competenza del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale: Baiso, Carpineti, Casina, Castellarano, Castelnovo ne’ Monti, Toano, Ventasso, Vetto d’Enza, Vezzano sul Crostolo, Viano e Villa Minozzo per la provincia di Reggio Emilia; Frassinoro, Lama Mocogno, Montefiorino, Palagano, Pavullo nel Frignano, Polinago, Prignano sulla Secchia e Serramazzoni nella provincia di Modena; Monchio delle Corti, Palanzano e Tizzano Val Parma in provincia di Parma.

Gli agricoltori interessati dovranno far pervenire al Consorzio la domanda compilando l’apposita modulistica scaricabile dal sito dell’ente entro il 31/07/25; successivamente sarà stilata una graduatoria, che definirà i beneficiari. Info e disciplinare del progetto disponibili sul portale del Consorzio al link emiliacentrale.it/progetto-agricoltore-custode-dellappennino/ .