BOLOGNA – Si è concluso con successo il percorso della Bonifica Renana per conseguire la certificazione del proprio Sistema di Gestione dell’Energia: il Consorzio ha ottenuto nei giorni scorsi il riconoscimento secondo lo standard internazionale ISO 50001:2018.
L’energia è fattore strategico principale per la gestione del complesso sistema di impianti idrovori della Renana. Con 72 impianti di sollevamento (tra strutture di scolo e irrigue), il Consorzio aziona 172 pompe idrovore fisse, con un utilizzo medio di 7 milioni di kWh annui per il loro funzionamento.
Come specifica la presidente, Valentina BORGHI: “Data la rilevanza della componente energetica per le attività che il Consorzio svolge a servizio del territorio, la Bonifica Renana ha ritenuto prioritario sottoporre la propria organizzazione e le performance raggiunte al percorso di valutazione da parte di un organismo terzo, secondo le regole standard internazionali“.
L’attività di analisi e verifica è stata svolta dall’ente certificatore nazionale Kiwa Cermet che ha ufficialmente attestato la conformità del Sistema di Gestione energetico della Renana alle norme UNI CEI EN ISO 50001:2018. Si tratta della normativa internazionale che supporta enti ed aziende nello sviluppo di politiche e processi finalizzati al miglioramento continuo dell’efficienza energetica. Ma quali sono i vantaggi della certificazione ISO 50001 per la Bonifica Renana?
Risponde l’ing. Ilich Ghinello, dirigente dell’area tecnica pianura del Consorzio “Il percorso di certificazione fornisce elementi certi per la razionalizzazione dei costi energetici e rende possibile un risparmio economico tangibile. Ma è utile anche per verificare l’aderenza alle normative vigenti in materia di energia e ambiente. E, inoltre, consente l’accesso ad eventuali incentivi e agevolazioni: infatti, le realtà certificate possono beneficiare di sgravi fiscali o contributi per l’efficienza energetica“.
Senza dimenticare che la certificazione energetica conferma la volontà del Consorzio della Bonifica Renana di operare secondo criteri di sostenibilità, responsabilità e innovazione.
