Sabato prossimo 25 maggio nella ricorrenza della “Giornata europea dei Parchi” si inaugura presso lo Stabilimento idrovoro “Saiarino” del Consorzio della Bonifica Renana, al confine tra i Comuni di Molinella e Argenta, il Museo della Bonifica, che sancisce il completamento di una delle più suggestive “stazioni” del Parco del Delta del Po, l’Ecomuseo di Argenta. L’impianto di Saiarino – 6 pompe idrovore per una portata totale di 56 metri cubo/secondo – al servizio di un comprensorio di circa 20.000 ettari in sinistra Idice, garantisce assieme a Vallesanta la difesa della Bassa pianura bolognese (in particolare i territori di Molinella, Baricella, Minerbio e Malalbergo) dalle alluvioni e rappresenta anche un’oasi ecologica di straordinario valore ambientale. L’inaugurazione del Museo della Bonifica darà il via a due giorni (25 e 26 maggio) di festa presso Saiarino e Campotto tra convegni, visite guidate, escursioni nelle valli, osservazione naturalistica e laboratori fotografici, caccia al tesoro, mostre di elaborati delle scuole, spettacoli con esibizioni di gruppi musicali e teatrali.
Alla confluenza dei torrenti Sillaro ed Idice con il fiume Reno, dove la morfologia del territorio è stata profondamente influenzata proprio dalle attività di bonifica operate dall’uomo e proseguite oggi dal Consorzio della Bonifica Renana, l’Ecomuseo rappresenta un’organizzazione complessa e variegata nata per iniziativa del Consorzio della Bonifica Renana, del Comune di Argenta e del Parco del Delta del Po con il fine di valorizzare, coordinare ed animare il patrimonio culturale e gli ambienti naturali presenti nel territorio. Ne fanno parte, oltre al Museo della Bonifica, il Museo delle Valli nel Casino di Campotto (premio del Consiglio d’Europa 1992), l’Oasi naturalistica, il Museo Civico ed il Centro culturale ai Cappuccini.
La struttura fondamentale che rappresenta lo sforzo dell’uomo per la difesa idraulica del territorio e per il governo delle acque è appunto il Museo della Bonifica, di cui lo stabilimento idrovoro Saiarino rappresenta l’opera più importante e la testimonianza vivente che l’attività di bonifica non si è esaurita e richiede ancora oggi grande impegno.
L’inaugurazione di sabato 25 maggio a Saiarino (inserita in un ricco programma di iniziative, a conclusione di un importante convegno dal titolo “Ecomusei e valori della comunità”) segna l’apertura al pubblico, oltre che della sala idrovore, anche delle centrali termiche, turbine ed elettrica, tutti spazi oggi gestiti dal Consorzio della Bonifica Renana. Il Museo presenta quindi il sistema generale, i manufatti e gli impianti fra archeologia industriale e moderni sistemi aziendali e tecnologici di regolazione delle acque.
Immerso in uno scenario suggestivo e di forte impatto, il Museo della Bonifica di Saiarino è un museo-cantiere attivo, certamente particolare ed innovativo, visitabile anche in periodi in cui le maestranze del Consorzio della Bonifica Renana sono impegnate nella regolazione delle acque. Un museo che presenta a prima vista forme comunicative semplici ed essenziali, dove la didattica si sviluppa anche attraverso il gioco, ma che consente anche importanti approfondimenti in ambito scientifico, sulle tematiche ecologiche, sul difficile rapporto tra le tecnologie dell’uomo e la salvaguardia della natura.