Nel suo intervento Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, ha passato in rassegna le strutture della green economy, toccando i problemi più importanti sulla loro gestione. Dal fotovoltaico a terra, alle energie rinnovabili, al biogas, all’uso razionale dell’acqua e alla corretta funzione del suo riuso.
E proprio sul tema dell’acqua si è soffermato sull’importanza di una stretta collaborazione con gli Enti locali, per garantire un’attenzione a tutto il ciclo dell’acqua, che passi attraverso un effettivo presidio del territorio per il recupero dei terreni abbandonati ponendo in particolare l’attenzione alle aree collinari, dove il rischio idrogeologico è maggiore.
Tutto questo soprattutto rispetto ai cambiamenti climatici che sono sotto gli occhi di tutti. Piogge intense localizzate che trovano terreni collinari abbandonati non più in grado di arginare la furia dell’acqua, che trasforma questi eventi atmosferici in pericolosi eventi alluvionali il cui costo in termini di riparazione dei danni si aggira da una stima attorno a 850.000 euro al giorno.
In questa ottica Legambiente crede nel rafforzamento della presenza dei piccoli comuni collinari e montani e nella collaborazione con i consorzi di bonifica per pianificare un programma di investimenti per la prevenzione del rischio idrogeologico e contro l’abbandono del territorio.