Questo il messaggio lanciato dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, nel corso dell’assemblea ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni) in corso nella sede dell’ hotel Parco dei Principi, Roma. Un dato che si traduce in un modello di sviluppo territoriale errato che porta al consumo di circa 100 ettari ogni giorno. Allo stesso tempo continua il progressivo consumo del suolo. "Si tratta di pura follia se teniamo a mente che siamo all’80% dell’autoapprovigionamento alimentare e andando di questo passo rischiamo di bruciare economia, sviluppo e lavoro. Guardo con ottimismo al fatto che, nelle ultime complicate settimane di incertezze e sfide, sta maturando la consapevolezza collettiva che il modello di sviluppo finora adottato, non risponde più alle esigenze del nostro paese". Oggi spendiamo più per il risanamento delle zone compromesse invece di investire su un futuro fatto da prevenzione e sicurezza. Bisogna voltare pagina. "Il Pil – commenta il ministro – non e’ l’unico metro per misurare la qualità della vita. In un nuovo modello di sviluppo agricolo, alimentare e ambientale, non deve cambiare solo la società ma anche, e soprattutto, il sistema delle istituzioni. C’e’ bisogno di un lavoro annuale che sappia incidere sulle pubbliche amministrazioni. Mi auguro esca, nei prossimi 12 mesi, un assetto politico che sappia tornare su questi argomenti. La stratificazione a livello istituzionale e’ un elemento di inefficienza che crea dinamiche d’interdizione per le attività produttive. L’impresa ha bisogno di supporto da parte della pubblica amministrazione, in un’economia sempre più globale e competitiva”.