“Sottoscrivo al 99,9% quanto richiesto dall’Assemblea dell’ANBI. Il sistema delle bonifiche in questi anni è stato per noi un compagno di strada importante della Protezione civile, intelligente, propositivo. Il rischio idrogeologico e le crisi idriche sono due temi di protezione civile nei quali ci siamo trovati alleati. I Consorzi sono stati vicini al Paese nel 2003, 2006, 2008 anni di crisi idriche. Studi e progetti in parte li abbiamo condivisi. Oggi il Senato della Repubblica consegna al Paese la nuova legge sulla Protezione civile. Il sistema della Protezione civile in questi anni è stato lo strumento più usato in maniera bipartisan, salvo poi con un po’ ipocrisia prenderne le distanze. Siamo consapevoli che c’è un modello di Protezione civile che non è più figlio dei nostri tempi. Occorre un modello meno esodante. La legge di riforma che il governo sta approvando non ha avuto bisogno del voto di fiducia e il Senato la conserverà nella sua essenza. Due gli elementi essenziali della riforma: il primo è di riportare il servizio nazionale di Protezione civile al suo core business, l’altro riafferma che il servizio assistenziale d’emergenza della Protezione civile dovrà essere limitato nel tempo e nelle dimensioni. E che l’intervento d’assistenza dovrà tornare alle amministrazioni.
Le alluvioni dello scorso anno ci hanno consegnato 47 vittime. Un Paese civile non si può permettere questi numeri e drammi. Ci vuole un armonioso rapporto tra unità di prevenzione strutturale, svolto dalle Bonifiche, con la Protezione civile.
Anche nel recente sisma dell’Emilia si è parlato di 27 vittime, di aziende danneggiate, di impianti persi e di un sistema di bonifica gravemente compromesso: se non si metterà mano in tempo a riparare questo sistema in autunno potremmo avere conseguenze anche molto peggiori in quelle aree.
Un plauso per quanto avete sin qui fatto. Tra Bonifiche e Protezione civile si è consolidato un rapporto che non è fatto di allori, ma ha dato sicurezza al Paese. Noi saremo sempre meno esondanti, le risorse saranno più limitate, ci sono quindi i presupposti per continuare assieme”.