PIACENZA (03 luglio 2012) – “Continua la sinergia tra Consorzio di Bonifica ed enti locali, proprio sulla scia della forte collaborazione a beneficio del nostro bel territorio”. Con queste parole Fausto Zermani, presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, comunica quanto importante è stato fatto e si sta facendo per la montagna piacentina in stretta sinergia con gli enti locali. Quasi tre milioni di euro per la montagna piacentina. A contribuire all’importante risultato, la Comunità montana dell’Appennino piacentino, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Piacenza, la delegazione emiliano-romagnola dell’Uncem (Unione Nazionale Comuni, Comunità Enti Montani), Iren, il Consorzio di Bonifica, Confcooperative e Legacoop. Otto enti per tre milioni di euro, una delle partite più corpose, almeno sul piano finanziario, degli ultimi tempi, il cui valore cresce se si calcolano i tagli persistenti che, nel corso degli ultimi anni, hanno portato ad azzerare il fondo per la montagna.
«Siamo riusciti a portare risorse da tutti gli operatori più importanti del territorio, per noi è un risultato grande, espressione di una provincia unita – afferma il presidente della Comunità montana dell’Appennino, Massimo Castelli.
“Vogliamo che questo non sia solo il metodo del presente, ma anche del futuro – ha detto il presidente della Provincia di Piacenza, Massimo Trespidi -. La compartecipazione, la coesione, il sostegno sussidiario, sono la strada per poter ottenere importanti risorse. In questo pacchetto parliamo di Cerignale, Ottone, Zerba, Coli, Bobbio, Piozzano e Travo”.
Il futuro più immediato sembra essere quello delle unioni dei Comuni. In questo la Comunità montana dell’Appennino sembra precorrere i tempi. «La riorganizzazione del sistema – ha detto la vicepresidente dell’Emilia Romagna, Simonetta Saliera, presente anche lei alla conferenza stampa – nasce dall’esigenza che il lavoro di ufficio si possa mantenere, incidendo il meno possibile rispetto ai servizi e al territorio, per garantire qualità, competenze ma anche minor costi. Noi, in questo processo, come Regione, siamo accanto ai Comuni, li sosterremo con le adeguate risorse. Progettare, come accaduto in questo caso, con l’approvazione dell’accordo quadro per la montagna 2010-2012, consente di non perdere tempo, di avere le idee chiare. Piacenza ha dimostrato di avere le idee chiare su come utilizzare i fondi, credendo, in particolare, nella manutenzione del territorio boschivo, ma anche nella difesa idrogeologica, nella manutenzione dei torrenti».