A Carpi c’è chi suggerisce di non pagare il contributo di bonifica. Ma tutti i ricorsi si sono conclusi con la sconfitta dei ricorrenti. Che, oltre alle spese legali ed ai contributi, hanno pagato anche il Mab…

CARPI (27 aprile 2012) – Nuovi casi, nel carpigiano, di volantinaggio del Mab contro il pagamento del tributo di bonifica. “Una pessima informazione – spiega il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale in una nota – che rischia di danneggiare gravemente gli utenti”.
Il modus operandi di quest’associazione è quello di ergersi a difensori dei proprietari di immobili, facendo credere che il contributo di bonifica non è obbligatorio e inducendoli a presentare ricorso alla competente Commissione Tributaria. Solo dopo qualche anno i cittadini si rendono conto che le cose non stanno così, ma nel frattempo hanno dovuto pagare il Mab per avviare i ricorsi, i contributi di bonifica, perché i ricorsi vengono regolarmente rigettati e, nella maggior parte dei casi, le spese legali.
“Fino ad ora, in circa sette anni, i ricorsi promossi da associati al Mab si sono conclusi con 26 sentenze tutte favorevoli al Consorzio, di cui 16 con la condanna al pagamento delle spese legali dei ricorrenti. Per altro spesso i contributi contestati ammontano a poche decine di euro, mentre le spese legali da rimborsare ammontano a diverse centinaia di euro. In media registriamo meno di una decina di ricorsi all’anno, su quasi 230.000 contribuenti. Le sentenze emesse su ricorsi presentati dal Mab sono consultabili sul nostro sito internet (www.emiliacentrale.it)”.
Assolutamente identica la situazione del contenzioso in regione dove, dal 2005, i ricorsi presentati dal Mab sono circa un centinaio, tutti rigettati tranne che in due soli casi, nei quali sono stati accolti per vizi di forma delle cartelle. Inoltre, il responsabile del Mab è stato rinviato a giudizio per diffamazione nei confronti dei Consorzi di Bonifica.
Per fare chiarezza su questa materia il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ricorda che:
1. i contributi di bonifica hanno natura tributaria e sono dovuti per legge come forma di partecipazione alle spese di manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica (si pensi solo alle spese energetiche per il funzionamento degli impianti) e per il funzionamento del consorzio che vi è preposto;
2.sono dovuti in relazione al grado di beneficio che la bonifica comporta per gli immobili, accertato con un documento denominato Piano di Classifica, approvato dalla Regione. Gli avvisi e le cartelle di pagamento contengono ogni ragguaglio in merito al beneficio che, in concreto, i singoli immobili traggono dalla bonifica ed al metodo di calcolo dei contributi;
3. nel caso del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale le previsioni contenute nel Piano di Classifica sul beneficio si sono dimostrate corrette, tanto è vero che su oltre cinquanta sentenze emesse fino ad ora il beneficio di bonifica è stato giudicato sussistente;
4. i contribuenti che hanno necessità di chiarire le ragioni per cui sono tenuti a pagare i contributi possono contattare il Consorzio e chiedere i chiarimenti di cui necessitano, senza dare ascolto a facili promesse che rischiano poi di dimostrarsi chimere.