Roma, 11 maggio 2021 – Si chiama “passeggiata progettante” ed è l’innovativo strumento di concertazione, che vede, ancora  una volta, il fiume Arno come laboratorio di partecipazione. Ad utilizzarlo, nell’ambito del Contratto di Fiume Casentino H2O, sono stati due portatori d’interessi, fino a qualche tempo fa ingiustamente ritenuti contrastanti: il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, con l’obbiettivo di mitigare il rischio idraulico in un territorio complesso ed  il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna,  la cui missione è invece preservare il ricco habitat fluviale della vallata; ad esserne coinvolti anche Comuni, Provincia di Arezzo ed Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale. Oggetto del confronto, mediato da  Federico Preti, presidente di  A.I.P.I.N. (Associazione Italiana per l’ Ingegneria Naturalistica), sono stati la manutenzione dei corsi d’acqua e la gestione della vegetazione, ma anche l’economia “green” che ruota attorno ai fiumi, la biodiversità e gli ecosistemi acquatici, nonchè la necessità di  infrastrutture artificiali per gestire al meglio il reticolo idraulico. “La passeggiata progettante ha consentito un confronto diretto, volto a coniugare sempre meglio sicurezza idraulica e tutela ambientale,  partendo da situazioni concrete – spiega la Presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, Serena Stefani – Il fine ultimo è di condividere buone pratiche per una gestione del reticolo idraulico, che sia rispettosa di un habitat unico, ma anche delle attività umane, che vi operano.” “La necessità del Parco è di far comprender quali sono i diversi interessi, che insistono su quest’area e che non sono solo quelli della conservazione della biodiversità, ma anche dell’economia verde, legata al reticolo dei corsi d’acqua: ci sono giovani laureati, che hanno avviato attività di allevamento ittico così come persone impiegate nel turismo sviluppatosi intorno a questo habitat bellissimo – spiega Andrea Gennai, Responsabile del Servizio Pianificazione e Gestione delle Risorse del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna – Bisogna trovare le indicazioni gestionali più adatte alle varie realtà, tenendo conto delle  esigenze di tutti e che possono  anche variare nel tempo. Di qui l’importanza di questa esperienza, che può essere poi calata anche su altre zone.”La “passeggiata progettante” è una delle tappe del percorso partecipativo, che porterà alla sottoscrizione del Contratto di Fiume Casentino H2O sul tratto iniziale dell’Arno, a partire dalla  sorgente; si tratta della prima esperienza di gestione partecipata,  destinata  a nascere nella cornice del Patto per l’Arno, il maxi Contratto di Fiume, promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appenino Settentrionale in collaborazione con ANBI ed ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Toscana, nonché  i Consorzi di bonifica direttamente  interessati. “Quanto di innovativo sta accadendo nella gestione del  fiume Arno deve essere un esempio per l’intero Paese – aggiunge Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – La positiva esperienza, prima in Italia, di manutenzione fluviale in città, affidata a Firenze al Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno, ha il valore aggiunto della condivisione con i cittadini, che si stanno riappropriando di un bene comune come gli argini, che l’urbanizzazione tende invece  a separare dal contesto sociale. Anche nella prevenzione idrogeologica – conclude il Presidente di ANBI – i Consorzi di bonifica si dimostrano portatori di una moderna  visione multifunzionale, che torni a fare dei fiumi, una risorsa ecosistemica per la comunità.”

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