“Si sta scrivendo una pagina nuova nella storia del Paese e noi siamo consapevoli di esserne tra i protagonisti, perché operiamo concretamente per la sicurezza del territorio; per questo, dal 2003 siamo impegnati nella riforma del nostro settore, attuando economie di scala nella ricerca della massima efficienza operativa. Chiediamo però la stessa serietà ai nostri interlocutori, evitando di abbandonarsi ad atteggiamenti demagogici. Sfidiamo chiunque sulla trasparenza dei nostri conti, perché non si può risparmiare sulla sicurezza idrogeologica, da cui dipende la vita dei cittadini e lo sviluppo produttivo. Intervenire dopo catastrofi, come quelle accadute in Liguria, Toscana, Sicilia, Campania, Piemonte, Veneto, Calabria costa dieci volte di più che prevenirle; eppure doverosamente le risorse per le emergenze si trovano, mentre mancano quelle per evitare il ripetersi di disastri spesso annunciati. Noi, comunque, insistiamo ed il 15 febbraio, a Roma, presenteremo la Proposta di Piano 2012 per la Riduzione del Rischio Idrogeologico; saranno migliaia di interventi perlopiù immediatamente cantierabili, che avrebbero evidenti, positive ricadute anche occupazionali. Sarà il terzo report, in altrettanti anni, che presenteremo ufficialmente; finora la politica è stata più attenta a cercare di occupare i corpi intermedi invece che a dare risposte concrete. Ma noi rilanciamo nell’interesse dei cittadini, del Paese e dell’economia reale.”