“Se qualcuno aveva dubbi sul ruolo, che i consorzi di bonifica italiani rivestono in campo internazionale, ora basta leggere gli atti del Meeting E.U.W.M.A. 2011 per averne conferma”: ad evidenziarlo è Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), componente della European Union Water Management Association (E.U.W.M.A.) che, nella britannica Cambridge, ha svolto l’annuale assise. Alla E.U.W.M.A. aderiscono gli organismi nazionali, che si occupano di gestione idraulica ed irrigua in Francia, Belgio, Olanda, Ungheria, Spagna, Germania, Gran Bretagna ed Italia.
“In linea con quanto affrontato nel Congresso Internazionale A.N.B.I. del luglio scorso – prosegue Gargano – particolare attenzione è stata riservata alle prospettive di produzione nel campo delle energie rinnovabili. In Germania, ad esempio, alcuni consorzi di bonifica hanno dato vita ad un progetto (“Wind pro-water”) per l’installazione di pale eoliche nei loro comprensori mentre, in Olanda, si sta mettendo a punto un progetto per sfruttare le potenzialità energetiche dei residui dalle attività di depurazione. In Gran Bretagna, Paese largamente pianeggiante, si sta invece studiando l’applicazione moderna del modello di coclea, ideato da Archimede e sperimentato con successo in Piemonte, per la produzione di energia idroelettrica, sfruttando un “salto d’acqua” di solo un metro e mezzo. In Italia – ricorda Gargano – i consorzi di bonifica gestiscono attualmente 65 centrali per la produzione di energia idroelettrica (quasi 300 milioni, i kilowattora prodotti in un anno), mentre 29 sono gli impianti fotovoltaici (produzione annua: kwh 1.198.991); sono già progettati ulteriori 41 impianti (31 idroelettrici, 10 fotovoltaici) per una produzione di circa 46 milioni di kilowattora annui.”
Al Meeting E.U.W.M.A. di Cambridge si è anche affrontato il tema dei cambiamenti climatici, di cui sono conseguenza i periodi di siccità registrati in Ungheria, Germania, Olanda, ma soprattutto in Gran Bretagna dove, nell’East Anglia (regione agricola per eccellenza) non è piovuto per tre mesi, provocando gravi conseguenze per le coltivazioni e per gli allevamenti: per questo si avverte l’impellente necessità di realizzare bacini di raccolta per le acque piovane. “E’ il Piano degli Invasi, capace di abbinare le funzioni di riserva idrica e di difesa idrogeologica dei centri abitati, che, inascoltati, chiediamo da anni per il nostro Paese!” chiosa il Presidente A.N.B.I. .
Il Meeting della European Union Water Management Association ha anche provveduto all’annuale rotazione alla Presidenza, dove è stato indicato il britannico Henry Cator in sostituzione dello spagnolo Andres Del Campo.