Martedì 19 luglio il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale sarà protagonista di un ampio servizio all’interno della trasmissione di Rai Uno Unomattina Estate, condotta da Georgia Luzi e Gerardo Greco.
Il servizio, che sarà trasmesso nella fascia oraria tra le 9.15 e le 10, sarà dedicato all’innovativo impianto fotovoltaico galleggiante “Loto” di Solarolo, progettato appositamente dai tecnici del Consorzio per la centrale di pompaggio irrigua "Santerno-Senio 2”.
Gli inviati di Unomattina intervisteranno il direttore generale del Consorzio Giovanni Costa presso l’impianto, mentre il direttore tecnico Elvio Cangini sarà ospite in diretta negli studi della Rai.
Il servizio si colloca all’interno di un reportage più ampio che la trasmissione sta realizzando sui micro-impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con una particolare attenzione al contributo dei consorzi di bonifica nel settore.
Da questo punto di vista l’impianto fotovoltaico “Loto” di Solarolo rappresenta un caso unico, in quanto prototipo progettato e realizzato nel 2008 dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale quale originale sistema che sfrutta la disponibilità di un’area occupata da uno specchio d’acqua artificiale. La peculiarità dell’impianto è rappresentata dal fatto di essere posizionato su una struttura galleggiante a cui è stata data una forma che richiama quella della foglia del loto, tipica pianta acquatica presente in stagni e laghetti.
Il progetto è nato con l’intento di perseguire tre obiettivi. In primo luogo contribuire allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili senza sottrarre superfici alle attività produttive, come normalmente avviene per gli impianti a terra. Si utilizza, infatti, uno specchio d’acqua che è una pertinenza dell’adiacente centrale di pompaggio irrigua gestita dal Consorzio. In secondo luogo si è inteso contenere i costi dell’attività di distribuzione irrigua a carico delle aziende agricole servite dall’impianto consortile e impegnate in particolare in coltivazioni ortofrutticole, che richiedono l’approvvigionamento di acqua. Tra i tanti compiti del Consorzio vi è proprio quello di soddisfare appieno le esigenze di fabbisogno irriguo di queste colture a costi compatibili con margini di redditività che negli ultimi anni si sono drasticamente ridotti. Infine, un impianto del genere permette di ridurre al massimo l’impatto ambientale: i pannelli sono disposti su supporti galleggianti in orizzontale, senza la normale inclinazione che viene data negli impianti a terra. Ciò riduce notevolmente l’impatto visivo, tanto che, dalla vicina strada, la presenza dell’impianto non si nota. Il progettista del Consorzio, l’ing. Elio Cangini, ha stimato che la perdita di rendimento dovuta alla mancata inclinazione è più che compensata dalla maggiore efficienza che si ha in ambiente acquatico per l’effetto di riduzione della temperatura e per il maggior riflesso della luce del sole. Questa previsione è stata confermata nei due anni di esercizio dell’impianto. «L’impianto fotovoltaico Loto – commenta il direttore generale Giovanni Costa – è un prototipo che, dopo i positivi risultati ottenuti nei due anni di esercizio, il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale intende replicare. Un bacino di accumulo come quello della centrale “Santerno-Senio 2” ha una capacità di circa 20.000 metri cubi di acqua e può ospitare al massimo 4 moduli standard di foglia fotovoltaica, per una potenza complessiva di picco di circa 160 Kw e una produzione annua di 160.000 Kwh rispetto a un consumo medio della centrale di circa 500.000 Kwh. Il costo unitario a Kw di realizzazione delle nuove “foglie” è di 3.200 euro. Inoltre il modulo a foglia consente la massima flessibilità di esercizio. La struttura galleggiante si adatta benissimo, infatti, alle normali escursioni del livello dell’acqua che si possono avere nel laghetto e consente anche di sostenere senza problemi l’eventuale carico dovuto a precipitazioni nevose. In più questa particolare conformazione agevola gli ordinari interventi di manutenzione dell’invaso. Per questo – conclude Costa – si tratta di una tipologia che può essere utilmente replicata in tutti gli altri specchi d’acqua artificiali in gestione al Consorzio, così come negli invasi irrigui collinari.»