Conclusa la stagione irrigua, avviato il consueto cambio d’abito per accogliere le precipitazioni di autunno e inverno. 2020: prima parte dell’anno caratterizzata da forte siccità, grande sforzo delle idrovore per soddisfare la richiesta idrica.

Bologna, 20 ottobre 2020 – “Siamo al termine di una stagione che ha confermato in tutto per tutto la necessità di affrontare la sfida delle emergenze climatiche. Abbiamo vissuto un inizio anno caratterizzato da scarsa piovosità e grave siccità con piogge cadute mediamente sul territorio emiliano-romagnolo pari a 142 mm rispetto ai 287 mm previsti dalla media climatica del periodo 1961/2018” commenta il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana Francesco Vincenzi. “Dunque si tratta del quadrimestre più secco dal 1961, e come tutti sappiamo senza acqua non può esserci agricoltura, dunque cibo per tutti. Inoltre, alla fine della stagione estiva l’acqua, una volta utilizzata dall’agricoltura e dopo aver ristorato falde ed ambiente in generale, viene fatta defluire nuovamente dai canali ai fiumi. Ai periodi di siccità – e temperature elevate – si alternano purtroppo piogge repentine e violente capaci di grandi danni sia in ambito civile che agricolo, come accaduto nell’ultimo mese in tante zone d’Italia, quando si passa da precipitazioni che da preziosa risorsa per le campagne assetate diventano distruttive”.

Aggiunge il Direttore generale, l’Ing. Cinalberto Bertozzi: “Come sempre i pompaggi delle nostre idrovore salvano i prodotti agricoli quando ci si trova in condizione di sofferenza idrica nelle campagne, come accaduto nei primi mesi dell’anno. In un anno come questo, che ha stravolto tutti gli equilibri commerciali internazionali, poi, si è rafforzata la consapevolezza del valore strategico di una filiera del cibo interna che non dipenda dalle importazioni estere. Per effetto della siccità, da marzo a ottobre l’impianto Sabbioncello ha pompato oltre 131 milioni di metri cubi di acqua a favore dei terreni agricoli della bassa pianura fino a Modena, contro i 123 milioni del 2019 e i 114 milioni del 2018. Pilastresi, nello stesso periodo, ha sollevato per distribuire all’agricoltura oltre 161 milioni di metri cubi di acqua a beneficio del territorio di Ferrara, ben 40 milioni di metri cubi in più dell’anno scorso. Complessivamente, negli ultimi 8 mesi, tra pompaggi di tutti gli impianti e derivazione per gravità abbiamo distribuito oltre 308 milioni di metri cubi di acqua a sostegno della nostra economia agricola fatta sia di coltivazioni di pregio che di produzioni zootecniche, tutti dipendenti dall’irrigazione. Senza dimenticare il grande valore ambientale e paesaggistico del reticolo di 2.300 chilometri di canali che solcano il territorio”.