Quest’anno la tradizionale Settimana della Bonifica (7-15 maggio) si tinge di tricolore. “Anche noi vogliamo rendere omaggio ai 150 anni dell’Unità del Paese e per questo abbiamo scelto la slogan “La Bonifica unisce l’Italia”, a testimonianza di un patrimonio di opere e di lavoro, che appartiene alla storia della nostra comunità”, dice Massimiliano Pederzoli, presidente Urber, presentando l’undicesima edizione della Settimana della Bonifica in Emilia Romagna.
“Il fiocco tricolore, che unisce graficamente lo Stivale – continua Pederzoli – vuole rappresentare questo: il ruolo straordinariamente moderno dei Consorzi, enti di autogoverno del territorio nel segno della sussidiarietà e che, da Nord a Sud, operano quotidianamente per garantire sicurezza idrogeologica, salvaguardia ambientale, gestione ed ottimizzazione d’uso delle risorse idriche di superficie” . Il sistema di Bonifica dell’Emilia-Romagna è uno dei più avanzati e organizzati del Paese. “Un sistema che, puntando sull’innovazione e sull’uso razionale della risorsa, ogni anno riesce a risparmiare milioni di metri cubi di acqua. Ma anche un sistema che tutela il territorio da alluvioni ed esondazioni grazie ad una rete capillare di canali e impianti idrovori di sollevamento. Un sistema che, dopo la legge regionale di riordino che ha dimezzato il numero dei Consorzi, punta adesso a sempre più elevati livelli di efficienza ed efficacia degli interventi”, conclude Pederzoli.
Da sabato 7 maggio per una settimana su tutto il territorio regionale prende il via un programma ricchissimo di convegni, eventi e manifestazioni che puntano ad avvicinare i cittadini della regione ai temi dell’acqua, della difesa del territorio, della salvaguardia dell’ambiente. Al centro delle iniziative (tutto il programma su www.urber.it) l’apertura di una quarantina di impianti (dighe, opere idrauliche, opere irrigue, invasi collinari, casse di espansione) vere e proprie ‘cattedrali dell’acqua’ che ogni anno distribuiscono oltre 1 miliardo di metri cubi per usi agricoli ma anche civili e industriali.
Fra le strutture più spettacolari che apriranno i battenti sul Po ci sono gli impianti del Palantone a Salvatonica di Bondeno (dove prende origine il Canale Emiliano Romagnolo), le Pilastresi a Stellata di Bondeno, Boretto nel Reggiano. La Renana aprirà lo storico impianto di Saiarino e il Museo della bonifica. Nell’area del Delta ferrarese apriranno gli impianti di Codigoro, Marozzo, Bando e Sant’Antonino. Sarà possibile visitare le due dighe del Piacentino: Molato e Mignano. Il Canale Emiliano Romagnolo aprirà, oltre agli impianti del Palantone, Savio e Pieve di Cento, anche il campo-mostra delle attrezzature irrigue presso l’Azienda Idice a Riccardina di Budrio.
Vasta la scelta di itinerari a contatto con la natura, bird-watching, casse di espansione e zone umide da visitare. Tantissime poi le iniziative artistico-culturali e di carattere ludico-sportivo: biciclettate, corse campestri, escursioni cicloturistiche…

Web: www.urber.it

• IL SISTEMA DI BONIFICA DELL’EMILIA ROMAGNA

Tutto il territorio regionale – in larga parte sotto il livello del mare – è classificato per legge di bonifica ed è suddiviso in 8 ambiti territoriali chiamati comprensori, delimitati da confini idraulici di bacino. Su ciascun comprensorio opera un Consorzio per un totale di 8 Consorzi di primo grado e 1 (Canale Emiliano Romagnolo) di secondo grado. Imponente il sistema di opere gestito dai Consorzi: oltre 20.000 chilometri di canali utili sia per raccogliere e allontanare le acque eccedenti sia per distribuirle a usi produttivi; 580 impianti per la difesa idraulica e il sollevamento e l’utilizzo delle acque, 2 dighe (capacità totale 18,7 milioni di metri cubi), 7 traverse (500.000 metri cubi), 52 casse di espansione (capacità 66 milioni di metri cubi) per rendere più sicuro il territorio e valorizzarlo a fini ambientali; 9 aree naturalistiche. A fini irrigui, industriali e ambientali viene distribuito mediamente ogni anno oltre 1 miliardo di metri cubi d’acqua su quasi 650.000 ettari servendo circa 50.000 aziende agricole.