Ferrara, 8 luglio 2020 – Nei giorni scorsi, con l’approvazione del consiglio d’amministrazione del bilancio consuntivo 2019 e l’incontro in Castello a Ferrara con i sindaci della provincia, per il Consorzio Bonifica Pianura di Ferrara si è chiuso ufficialmente il 2019, guardando però al futuro. Il bilancio consuntivo presentato, infatti, è la fotografia dell’attività svolta ma anche della puntuale e precisa gestione di ciò che e’ successo sull’intero territorio estense in seguito all’andamento del clima, che sempre di più condiziona la sicurezza idraulica e Il servizio irriguo per l’agricoltura. “E’ un bilancio che ci dà soddisfazione perché abbiamo attraversato un anno complicato a causa di una primavera eccessivamente piovosa, preceduta da una forte carenza invernale, con una fase, ancora a fine anno, di intense precipitazioni. Emergenze che hanno comportato alti costi – è il punto del presidente Franco Dalle Vacche – nonostante ciò, ci permette di registrare uno scostamento positivo minimo di 332.455 euro, pari ad un + 0,8%. Significa che abbiamo centrato l’obiettivo”. Elemento che dimostra la virtuosità del Consorzio e l’uso attento dei contributi consortili, ma anche la capacità di avere una conoscenza tale del territorio da poter fare previsioni precise sulle risorse che saranno necessarie per la gestione ordinaria e le emergenze, a cui si aggiunge il quadro più possibile esatto dei piani colturali per programmare i volumi irrigui. “L’approvazione del bilancio consuntivo è uno dei momenti più importanti della vita di un ente perché fotografa non solo l’ esercizio economico/finanziario ma riassume le attività svolte, fortemente condizionate dall’andamento climatico – aggiunge il direttore generale Mauro Monti – nel 2019 infatti, sulla provincia sono caduti 772 mm di pioggia, sopra la media ma con un andamento non regolare, che ha comportato alti consumi e quindi alti costi per l’energia elettrica, mettendoci in difficoltà. E sono circa  5 i milioni di euro necessari per la gestione degli impianti idrovori.  Nel nostro sistema di canali sono transitati ben 2 miliardi di metri cubi d’acqua arrivati con le piogge e altri 400 milioni di metri cubi li abbiamo derivati dal Po: il 50% necessari per l’equilibrio del sistema ambientale e agricolo, 900 milioni per ricaricare le falde e il rimanente è stato ricondotto al mare”. Un altro elemento importante è legato all’agricoltura. “Siamo in uno dei settori più importanti di questo territorio – prosegue Monti – questa attività condiziona anche la nostra, cercando di accompagnare e seguire le scelte colturali delle aziende agricole, con servizi irrigui particolari, anticipati (nel 2019 al 1 marzo) con 337 richieste pari a 2810 ettari o posticipati , 114 domande 668 ettari”. Di particolare rilievo ed impegno sono i circa 13.000 ha di secondo raccolto, un dato costantemente in crescita. A supportare l’attività sono i contributi richiesti ai consorziati e nonostante il pagamento cadesse nel periodo del Covid 19, hanno dato una risposta positiva. “Hanno fatto registrare un incasso in linea  al preventivato ed è un dato confortante che ci fa affrontare gli investimenti e il bilancio del 2020 con meno preoccupazione – spiega Monti – nonostante le difficoltà del momento che ci avevano lasciato pensare ad un contraccolpo negativo, soprattutto per i consorziati urbani, si è invece notata una percentuale di pagamenti positiva  di tutte le categorie. “Tirando le conclusioni, è importante che i preventivi siano molto vicini ai consuntivi permettendoci di chiedere ai consorziati il contributo minimo necessario – conclude il Presidente Franco Dalle Vacche – Il cambiamento climatico per il consorzio è un costo e va analizzato. Sull’energia elettrica va fatta una precisazione: su circa 5 milioni di euro di spesa, due terzi è fatto di accise e costi fiscali. E di fatto quando si è in difficoltà, ci viene chiesto di pagare più tasse per cui in passato abbiano fatto delle azioni ma non siamo stati ancora ascoltati. Nella nostra provincia è preponderante il settore agricolo e siamo l’unico Consorzio in Emilia Romagna ad avere una supercficie coltivata così estesa. Questo ci comporta un grande impegno e dobbiamo favorire e stimolare la miglior gestione irrigua, che può migliorare il reddito delle imprese agricole”. Dai consiglieri del Consorzio, sono arrivati commenti positivi al bilancio, tra i quali il consigliere Mario Ercolano di Lagosanto che, in rapporto al rinnovo degli organi con le elezioni di metà dicembre, si è raccomandato che l’amministrazione sia molto attiva per favorire la partecipazione al voto a conferma dell’importanza dell’ente. “Il Consorzio ha chiuso un bilancio solido, che prevede anche molti investimenti di messa in sicurezza della rete idraulica su tutto il territorio e in linea con le aspettative e le richieste dei sindaci, con i quali si è lavorato in sinergia – è la riflessione di Barbara Paron, presidente della Provincia – Un incontro importante in quanto il Consorzio rappresenta la struttura che garantisce la sicurezza idraulica in un territorio fragile come il nostro, caratterizzato dalle vie d’acqua che rappresentano un patrimonio da valorizzare e mantenere con grande cura ed anche un’opportunità legata alla tipicità e alla bellezza del nostro territorio. La provincia di Ferrara è a tutti gli effetti una “metropoli di paesaggio” in cui la nostra identità viaggia sulle vie d’acqua e incontra la bellezza dei nostri comuni fatta di storia, architettura, cultura, ambiente in un connubio che è  patrimonio paesaggistico ma anche  fattore economico estremamente importante per la crescita a livello turistico, commerciale, sociale, culturale”