In occasione della giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, condividiamo un interessante articolo di La Repubblica  Siccità e desertificazione: in Italia a rischio il 20% del territorio. Un terreno vivo drena meglio l’acqua, aumentando la sicurezza idrogeologica, inoltre la perdita di terreno produttivo vuol dire anche incorrere in nuove minacce per la nostra salute. 

Le Nazioni Unite ricordano come la desertificazione e la siccità siano diretta conseguenza delle attività umane e dei conseguenti cambiamenti climatici. Questi fenomeni si verificano a causa dello sfruttamento eccessivo e all’uso inappropriato degli ecosistemi delle terre aride (circa un terzo della superficie terrestre), che sono le più sensibili a forme di impoverimento. A mettere a rischio la produttività di queste terre incidono diversi fattori, tra cui la deforestazione, il pascolo eccessivo e le cattive pratiche di irrigazione ma anche, indirettamente, la povertà e l’instabilità politica. Il tema scelto per la Giornata 2020 è “Food. Feed. Fibre”, “Cibo. Mangimi. Fibre tessili”, e si concentra sulla relazione tra consumi, sfruttamento di suolo e desertificazione.

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I Consorzi di bonifica hanno avviato importanti progetti per far fronte al problema della siccità. In questo momento, i fiumi del Nord Italia sono un forziere con la porta aperta: è questa la metafora, che si evince dal bollettino settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche,  che segnala come le recenti piogge abbiano fortemente cambiato il panorama idrico delle regioni settentrionali. “E’ una ricchezza, che non stiamo accantonando e che rischiamo di rimpiangere di fronte ad un andamento climatico quanto mai alterno – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue – Contiamo che il Governo proceda alla necessaria infrastrutturazione idraulica del territorio, pur nel rispetto delle compatibilità ambientali e paesaggistiche.” Sono al via anche importanti cooperazioni internazionali nel continente africano, un esempio della cultura del fare, insita nell’operare dei Consorzi di bonifica.

Per saperne di più vi suggeriamo l’approfondimento su: sito del Ministero dell’Ambiente   la pagina sul sito di Arpae