REGGIO/MODENA – Più di due giorni di pioggia in Appennino, cosa è
successo nel comprensorio di bonifica dell’Emilia Centrale tra Reggio Emilia
e Modena?
"Nella parte alta della provincia è piovuto davvero molto – risponde il
presidente Marino Zani – e dobbiamo ricordare che le precipitazioni di
quest’area scolano direttamente nei corsi d’acqua Enza, Crostolo e Secchia.
In pianura, invece, è piovuto poco".
Questo cosa ha comportato?
"Che da un lato si è innalzato il livello dei fiumi, dall’altro è basso il
livello dei canali in pianura. Ricordiamo che la Bassa può essere paragonata
a un ‘catino’, posto a un livello più basso di Enza, Po e Secchia, confini
naturali del nostro comprensorio, ed è anche su questo catino che è
fondamentale il ruolo del Consorzio di Bonifica per consentire
artificialmente lo smaltimento delle acque. Questa situazione è monitorata
direttamente, anche di notte, dalla sala di telecontrollo del Consorzio di
Bonifica".

Foto G.Arlotti


E se il livello dei fiumi si innalza?
"Questa condizione – rileva Vito Fiordaligi, direttore – ci ha imposto di
chiudere le paratoie sugli impianti al fine di evitare il ‘reflusso di
acqua’ in pianura. In gergo ‘ci siamo chiusi dentro’ nei punti di
intersezione con i fiumi. Ecco, allora, che si è intervenuti sul Canalazzo
di Brescello sull’Enza. Quindi alla presa di Boretto sono già partite le
‘controspinte’ (operazioni idrauliche per riempire i bacini posti tra la
chiavica e la contro chiavica e creare una pressione di sicurezza, sul
canale Derivatore, contro il Po che si trova sei metri più in alto, a 24,50
metri destinati a salire) e sul Secchia analoghi interventi a Bondanello a
Mondine. L’acqua, infatti, aveva iniziato a rigurgitare nel Cavo Parmigiana
Moglia (Bondanello e Modine) e a San Siro, nel canale Emissario".
E’ necessario accendere le idrovore per smaltire acqua dalla pianura?
"Stiamo attivando le prime idrovore a regime minimo".
E in Appennino?
"Da segnalare l’intervento, nella notte di sabato, a Cerezzola per aprire le
tre paratoie al fianco della presa sul Canale d’Enza (abitualmente chiuse
per consentire il prelievo idroelettrico), per garantire il defluire il
deflusso della piena del fiume. Sempre nella notte tra sabato e domenica, in
accordo con il corpo di polizia municipale, si è provveduto a transennare al
traffico un tratto di via Carbonizzo, in comune di Canossa, la cui banchina
era stata erosa dall’ingrossamento del Rio Vico".