PALANZANO  – "Il nostro impegno in Appennino è contro
l’accumularsi dei danni causati dalle eccezionali condizioni atmosferiche
che hanno caratterizzato gli inverni trascorsi – commenta il presidente del
Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale Marino Zani – Possono oggi
contare sul nostro intervento di ripristino delle strade e dei luoghi che
hanno subito danni gli abitanti del comune di Palanzano, con un intervento a
beneficio di ambiente e territorio".

Il comune appenninico della provincia di Parma infatti non è stato
risparmiato dalle ondate di maltempo degli ultimi ventiquattro mesi. I primi
danni si sono registrati proprio nei mesi di novembre e dicembre 2008 quando
estese aree del paese sono state interessate da eccezionali condizioni
atmosferiche che hanno causato estesi e diffusi fenomeni di dissesto,
esondazioni di fiumi e torrenti, frane e smottamenti. "Lungo la strada
Pratopiano, La Latta si è verificata una frana che ha interessato il
versante di valle e la relativa carreggiata stradale, causandone
l’interruzione parziale con senso unico alternato per circa 20 metri
lineari. Il problema va risolto e per il ripristino dell’area si pensa che
saranno necessari circa 50.000 euro" spiega il direttore del Consorzio Vito
Fiordaligi.
Altri danni sono stati causati dalle consistenti nevicate e precipitazioni
del mese di aprile 2009 e quelle successive di  novembre e dicembre quando
si è verificato un cedimento della scarpata di valle sulla strada Mulino
Bardea nel Comune di Palanzano. "Il cedimento ha interessato  buona parte
delle carreggiata causandone un abbassamento di circa un metro e obbligando
gli automobilisti a un senso unico alternato. La scarpata di valle potrebbe
ulteriormente abbassarsi causando la completa asportazione del corpo
stradale, con interruzione del transito: per evitare questa eventualità
saranno necessari interventi tra i 40.000 e 60.000 euro circa" continua
Fiordaligi. Il Consorzio della Bonifica Emila Centrale, in cui è confluito
il Consorzio della Bonifica Bentivoglio-Enza, ha già provveduto a richiedere
alla Regione Emilia Romagna Assessorato all’Ambiente e Difesa del Suolo e
Bonifiche, l’intervento di un Tecnico dei Bacini degli affluenti del Po per
esprimere il proprio parere sull’urgenza dell’intervento.

"Gli interventi saranno piuttosto invasivi ma per evitare disagi alla
popolazione residente, gli strumenti di lavoro (macchine per pali, benna di
scavo ecc) che potrebbero causare rumore e vibrazioni saranno posizionati
almeno a 6 metri dalle abitazioni e solamente nei limiti di orario imposti
dal Regolamento comunale edilizio – spiega Aronne Ruffini dell’ufficio
Ambiente Agrario e Forestale – Per evitare sgradevoli odori nell’aria
saranno limitati l’uso di motori e l’emissione di fumi mentre sarà limitata
anche la formazione di polvere umidificando le macerie. I lavori saranno
eseguiti nel rispetto del territorio e per evitare la contaminazione del
suolo e delle acque saranno usate vasche di contenimento del materiale.
Saranno presi provvedimenti per limitare il disturbo di flora e fauna".

Foto Gabriele Arlotti