Il Po di Volano, antico ramo fluviale del Po, è oggi il collettore principale di tutte le acque di pioggia dell’intero bacino ferrarese.

Il suo corso verso il mare è suddiviso da tre sbarramenti trasversali, muniti di paratoie di regolazione che mantengono i livelli idrometrici per le necessità della navigazione interna e dell’irrigazione:

  • Valpagliaro, fra Denore e Final di Rero, sul corso principale;
  • Tieni, fra Massa Fiscaglia e Codigoro, sul ramo storico che sfocia in mare a Volano;
  • Valle Lepri, fra S. Giovanni di Ostellato e Comacchio, sul ramo navigabile che sfocia in mare a Portogaribaldi.

Verso la metà dello scorso mese di dicembre il sostegno di Valpagliaro, che si era conservato stabile per quasi cent’anni dalla sua costruzione, ha mostrato segni molto evidenti di scivolamento verso valle delle sue parti centrali, causato dalla spinta dovuta al salto d’acqua di oltre tre metri che il sostegno stesso mantiene pressoché costantemente.

Il Servizio Tecnico di Bacino e l’Azienda per la Navigazione Interna, organi tecnici regionali che hanno in gestione l’opera, sono prontamente intervenuti per metterla in sicurezza, realizzando una sassaia a valle e una palancolata a monte della traversa, al fine di sgravarla efficacemente dal dislivello d’acqua e dalla conseguente spinta instabilizzante.

Fondamentale in questa emergenza è stato e continuerà ad essere il contributo del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, da un lato nel tentativo di limitare gli scarichi verso il Volano di acqua proveniente dal territorio, dall’altro attivando il Canale S. Nicolò Medelana, per mezzo del quale si viene a costituire una sorta di via alternativa (Volano-Primaro, S. Nicolò-Medelana, Volano), seppure di minor valenza, rispetto al passaggio della acque attraverso Valpagliaro.

Altrettanto importante è il contributo del Consorzio Burana nel limitare lo scarico verso il Volano attraverso la botte Napoleonica, sottopassante il Fiume Panaro presso Bondeno, e nell’attivazione conseguente dell’impianto idrovoro Pilastresi, che solleva e scarica le acque verso il fiume Po.

Tutto ciò peraltro non sarebbe sufficiente qualora nel bacino ferrarese e modenese del Burana-Volano si determinassero condizioni di forte piena, dovute a precipitazioni di particolare intensità.

A tal riguardo gli uffici regionali, in collaborazione con i Consorzi di Bonifica, stanno predisponendo un piano operativo per la gestione di emergenza, nonché una serie di interventi di somma urgenza da mettere in atto in tempi brevi.

Resta comunque indispensabile progettare e proporre l’intervento per il ripristino o la ricostruzione del sostegno di Valpagliaro, nonché reperire le risorse finanziarie necessarie; l’opera potrebbe assumere anche valenza idroelettrica, sfruttando opportunamente la presenza costante del salto d’acqua.

Il Consorzio Pianura di Ferrara ha offerto a tale riguardo la propria piena collaborazione, che è già stata avviata, sia per l’analisi di tipo idraulico, sia per la ricerca delle soluzioni strutturali più idonee.