REGGIO EMILIA – "Un piano nazionale per le casse d’espansione che possa dare risposta alle esigenze a servizio dei territori urbani reggiano e modenese. Per prevenire fenomeni di allagamento a cui, in alcune zone, stiamo già provvedendo con il pompaggio idraulico delle acque". A richiederlo è Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, in occasione dell’undicesima Giornata della Bonifica e della Difesa del Suolo, celebratasi a Roma. In quel contesto, Massimo Gargano, presidente all’Associazione Nazionale Bonifiche e Miglioramenti Fondiari (Anbi), ha rivolto il suo appello alle istituzioni italiane.


"E’ ormai noto che ogni qualvolta si realizzano urbanizzazioni di aree verdi
– spiega il direttore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale Vito
Fioraligi – si creano pericolose situazioni di sofferenza idraulica, perché
l’acqua su asfalto e cemento corre dalle 30 alle 100 volte più veloci che su
di un terreno agricolo".
La soluzione?
"Stando l’attuale rete idraulica, si propone sempre più di frequente la
realizzazione di casse d’espansione che, per intenderci, sono parcheggi
temporanei dell’acqua, limitrofi ai canali a servizio di aree urbanizzate,
dove, in caso di piene, l’acqua è letteralmente ‘confinata’ per alcune ore o
giorni".
Ci sono già esempi in tal senso?
"Sì, nel nostro comprensorio ne abbiamo 12, alcune di eccezionale valore
ambientale, al punto di essere oasi protette e tutelate dalla stessa Ue,
proprio perché zone umide in cui è possibile trovare un’incredibile
biodiversità. E sono anche a servizio della collettività che può
percorrerle, in diversi modi e in sicurezza".
Dove ne necessitano di nuove?
"Il Consorzio dell’Emilia Centrale – spiega Paola Zanetti, dirigente
dell’ente consortile – sta progettando nuove casse d’espansione a Pistarina
(RE) e Solieria (MO), per risolvere problemi locali. A Novellara, sul cavo
Bondeno, è prevista una cassa d’espansione di grandi dimensioni, capace di
contenere 2.000.000 mc, costituirà un’importante opera di completamento e
adeguamento della rete consortile. Ma altre ne occorrerebbero".
"A tal proposito, si è anche tenuto a Reggio Emilia il convegno del 26
gennaio, ‘Uniti per la sicurezza: una nuova proposta’, per confrontarci e
lavorare proprio su questi temi", riprende il presidente Marino Zani. "Il
modello delle convezioni tra gli enti, su cui tutti hanno convenuto, può ora
essere messo alla prova a Modena e Reggio Emilia".
Massimo Gargano, presidente Anbi, mostra piena condivisione d’intenti:
"Quest’anno è anche l’anno internazionale della biodiversità, nell’ambito
del progetto ‘Count down 2010’ dell’Onu. Tale concomitanza ci permette di
lanciare una proposta – e annuncia – Chiediamo al Governo, al Parlamento e
alle forze politiche di dare un segnale concreto, creando un Piano Nazionale
per casse di espansione, che da tempo attendiamo e per il quale esistono già
progetti redatti dai Consorzi di bonifica e immediatamente cantierabili".
Così lo descrive: "Si tratta di realizzare, a monte dei centri abitati, aree
allagabili in caso di piene, divenendo, al tempo stesso, importanti riserve
idriche per i momenti di siccità. Ciò darebbe vita ad una rete di aree
umide, fruibili dalla popolazione e di straordinario valore naturalistico.
Analogamente, si potrebbe operare lungo gli alvei fluviali, creando golene e
casse di espansione da allagare nei momenti di emergenza idraulica".
Assicura il Presidente: "Miglioreremmo l’ambiente e la sicurezza idraulica
dei nostri territori".