REGGIO EMILIA (11 gennaio 2010) -"Da anni era preoccupante transitare
davanti alla scuola e vedere tutti questi giovani senza una goccia d’acqua.
Ora non è più così". Padre Aurelio Gazzera ringrazia l’Unione Regionale
delle Bonifiche Emilia Romagna e il Consorzio di Bonifica dell’Emilia
Centrale per i risultati che La Forma del Cuore 2009: Acqua di vita ha già
reso visibili dalla data d’inaugurazione, il 30 novembre 2009. Dopo quasi un
anno di lavori, il pozzo di Bozum, nella Diocesi di Bouar- Repubblica
Centroafricana, ha già cominciato da un mese la sua attività.
"Nel contesto disagiato centrafricano l’acqua, al sicuro da parassiti, più
di ogni altra cosa, è vita per uomini, donne e specialmente bambini – dice
Emilio Bertolini, presidente dell’Unione Regionale delle Bonifiche
dell’Emilia Romagna (Urber) – Portare l’acqua potabile in superficie è
quanto di più necessario per il costituirsi di una cultura dell’igiene
presso la comunità locale. Per tale ragione, quest’anno i Consorzi di
Bonifica della regione, che hanno aderito all’iniziativa, hanno rinunciato
alle regalie natalizie e devoluto le risorse per la realizzazione di questo
pozzo in Centrafica stanziando 13 mila euro". Tredicimila euro sono stati
destinati alla trivellazione, altre risorse occorrono alla formazione di chi
utilizza il pozzo. "I costi di trivellazione a 30, 50 o 70 metri di
profondità sono molto alti e occorre una continua cura e manutenzione del
pozzo, per assicurarne la perennità – dice Padre Aurelio Gazzera – L’impegno
delle Bonifiche dell’Emilia-Romagna è stato fondamentale per le
realizzazione di questa importante opera".
Attraverso il progetto La Forma del Cuore: Acqua di vita, si è deciso di
operare in un luogo molto importante: la scuola media superiore di Bozoum,
che accoglie ogni giorno 1200 alunni, provenienti da Bozoum stessa e dai
villaggi vicini, che possono ora usufruire dell’acqua che sgorga dal pozzo e
di un minimo d’iniziazione alle pratiche di igieniche. Il sito individuato
si trova all’uscita della città capoluogo di Prefettura, che corrisponde
grosso modo a una regione italiana. La città conta, infatti, circa 18 mila
abitanti, a cui vanno aggiunti almeno 2 mila rifugiati, fuggiti da paesi
vicini a causa dei ribelli che infestano alcune aree.
Il pozzo è stato scavato dalla ditta americana specializzata Integrated
Community Development International e ha queste coordinate: 6° 19′ 516" Nord
e 16° 21′ 970" Est. Altitudine 721 metri sopra livello del mare, profondità
45,25 metri; per quanti vogliano verificare l’operato dell’attività
proposta, realizzata al 61% con i fondi raccolti e al 39% finanziata da
risorse e manodopera locali.