I consiglieri del Consorzio di bonifica di Piacenza, subentrato nella gestione dei compiti e delle attività dei preesistenti consorzi bacini Tidone e Trebbia e Bacini piacentini di Levante, hanno visitato le principali opere di bonifica presenti nella Val d’Arda e nel territorio del basso piacentino.

 

Presenti oltre al presidente Fausto Zermani, anche gli amministratori Giorgio Poi, Gianpiero Cremonesi, Giovanni Antonio Locatelli, Giuseppe Baldini e Giampiero Silva, accompagnati dal direttore  dell’area tecnico-amministrativa ing. Filippo Volpe e da alcuni tecnici del Consorzio.

I consiglieri hanno visitato le due sedi operative (Fiorenzuola e San Nazzaro) e la diga di Mignano in comune di Vernasca. L’ing. Filippo Volpe ha illustrato nel corso del sopralluogo  le caratteristiche e la funzione idraulica degli impianti. Particolare attenzione è stata posta alla diga di Mignano, capacità di invaso pari a 10 milioni e 700 mila mc, che analogamente alla diga del Molato in comune di Nibbiano costituisce la principale riserva idrica  per l’irrigazione.

Il sopralluogo è proseguito con la visita alla traversa sul torrente Arda in comune di Castell’Arquato dal quale si diparte tutto il sistema irriguo della Val d’Arda.

L’irrigazione della Val d’Arda, spiega il Presidente Zermani, è molto simile  a quello della Val Tidone, proprio grazie alla presenza della diga. Coglie l’occasione per ribadire anche in questa circostanza come la presenza sul territorio di invasi montani artificiali (dighe) consentano da un lato una efficace  irrigazione, dall’altro una riserva idropotabile a vantaggio dell’intera vallata.

Nel corso del sopralluogo è stato visitato il territorio che direttamente si affaccia al fiume Po e che beneficia dello scolo delle acque meteoriche attraverso la rete di canali consortili, evitando l’allagamento degli abitati. In particolar modo sono interessati da tale canalizzazione i comuni di Besenzone, Villanova, Caorso, Monticelli D’Ongina, San Pietro in Cerro, Cortemaggiore e Castelvetro. In questa giornata, conclude il presidente Fausto Zermani, si è voluto far conoscere ai nuovi amministratori anche il territorio orientale della provincia di Piacenza, che sotto l’aspetto del rischio idrogeologico è purtroppo fragile come altre vaste parti della nostra provincia, e riaffermare il ruolo che il Consorzio svolge unitamente a altre enti nella  difesa del suolo.