“Stiamo lavorando alla nuova bonifica unitaria del bacino del Panaro: il Burana si accorperà con parte della pianura bolognese, quella in sinistra Samoggia oggi gestita dal Consorzio Reno Palata, raggiungendo gli oltre 240mila ettari di territorio da governare – sono le prime parole del Presidente del Consorzio di Burana, Fausto Balboni, all’indomani del processo di riordino dei Consorzi di bonifica avviato dalla Regione Emilia-Romagna – “Si tratta di una bella sfida che i due Consorzi hanno raccolto con entusiasmo e che sapranno trasformare in un’occasione di crescita non solo numerica ma anche di qualità della tecnologia e dei servizi offerti”.

 

 

Il nuovo ente sarà dunque impegnato nei prossimi mesi in un delicato processo di profonda riorganizzazione per la convergenza delle procedure, degli apparati tecnologici e del personale tra i due consorzi, inaugurando dal 1° ottobre 2009 il nuovo assetto con la sede di Modena che si vedrà rinnovata per accogliere le novità.

 

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna ha già nominato i rappresentanti dei Consigli di Amministrazione provvisori nella delicata fase che, a decorrere dal 1° ottobre, avrà tempo un anno per definire il nuovo assetto del consorzio di bonifica di Modena. A partire da tale data Mario Girolami sarà dunque il nuovo presidente, affiancato nelle decisioni dai neo-eletti membri del Consiglio: Daniele Branchini, Armando Capitani, Luisa Funi, Maurizio Grisendi, Stefano Lucchi, Antonio Modena, Marco Montanari, Franco Michelini, Luigi Quartieri e Francesco Vincenzi.

 

 

Il presidente Balboni conclude: “La  Regione Emilia-Romagna si è fatta interprete dell’avvio di un iter di razionalizzazione precursore in Italia e il nostro Ente opererà per tradurlo fattivamente nel migliore dei modi. Il processo di riordino completa il percorso avviato per un consorzio più efficiente e più tecnologico. Si attua un processo di innovazione nel nome del risparmio pur senza snaturare un Ente che è e resta strategico per la sicurezza e la crescita economica di una vasta area compresa tra Mantova, Ferrara, Modena, Pistoia e, ora, Bologna.”

 

La sfida del riordino della bonifica sarà dunque all’insegna di un delicato equilibrio: innanzitutto tra continuità e innovazione; in secondo luogo tra una sempre maggiore complessità del territorio e la semplificazione data dall’efficienza e dalla razionalizzazione chiesti alla bonifica oggi.