Con un confronto di alto livello su “Acque di superficie e modelli di gestione”si apriranno venerdì prossimo 13 marzo le celebrazioni per l’anniversario dei 100 anni della Bonifica Renana. Il convegno (Hotel I Portici, via Indipendenza 69, Bologna, dalle 9,30), dopo i saluti di Beatrice Draghetti presidente della Provincia e di Andrea Segré preside della facoltà di Agraria, sarà aperto dalla relazione del presidente della Renana, Giovanni Tamburini, su “Prospettive di sostenibilità idraulica per il nostro territorio: l’esperienza della Bonifica Renana”.

 Sono previsti gli interventi di Juan Valero De Palma Manglano, direttore dei Consorzi di bonifica di Spagna, di Bernardo de Bernardinis vice capo dipartimento della Protezione civile, del costituzionalista Antonio d’Atena, dell’on. Angelo Alessandri presidente della Commissione Ambiente della Camera, del sen. Paolo Scarpa Bonazza Buora presidente della Commissione Agricoltura del Senato, del sen. Paolo De Castro ex ministro dell’Agricoltura e di Tiberio Rabboni assessore regionale all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna. Concluderà i lavori Massimo Gargano, presidente Associazione nazionale Bonifiche e Irrigazioni (Anbi). Le celebrazioni del Centenario della Renana prevedono una serie di iniziative che si articoleranno durante tutto il 2009 sia a Bologna che sul territorio provinciale. Si va dalla nuova segnaletica stradale “Vie d’acqua della pianura bolognese, progetto di identificazione territoriale per la pianura bolognese” realizzata in collaborazione con la Fondazione del Monte, al restauro della Sala degli Stucchi settecenteschi che ospita uno dei capolavori giovanili di Guido Reni (La caduta di Fetonte) nella sede storica della Renana a Palazzo Zani (via S. Stefano 56); da un concorso fotografico a premi ad un volume fotografico sulla  connessione storico-culturale-ambientale tra l’attività secolare del Consorzio ed il territorio bolognese.  

 

 LA RENANA

 Il Consorzio della Bonifica Renana è un Ente di diritto pubblico la cui costituzione risale al 1909. Essa opera in base a quanto previsto dalla vigente legislazione statale e dalle più recenti leggi regionali 42/84 e 16/87, per assicurare lo scolo delle acque, la difesa del suolo, la tutela delle risorse idriche e naturali, l’irrigazione e la valorizzazione del territorio.

Il Comprensorio del Consorzio della Bonifica Renana ha una superficie di 187.603 ettari, di cui 68.474 ettari sono situati nella collina e montagna sovrastante la via Emilia, i  restanti 119.129 ettari nella pianura a valle della stessa arteria.

I canali di bonifica che permettono lo scolo delle acque di pianura si sviluppano per 1.615 km, suddivisi in 432 km di canali esclusivamente di scolo, 776 km di canali di scolo ed irrigui, 153 km di canali privati di scolo ed irrigui in gestione, 8 km di canali irrigui demaniali, 191 km di tubazioni interrate, 55 km di canali convenzionati. Si tratta di una rete artificiale estesa per una lunghezza pari a due volte e mezza quella del fiume Po.

La funzione irrigua ha conosciuto in questi ultimi anni un notevole sviluppo in termini sia quantitativi, sia tecnologici, sia qualitativi. La prima, fondamentale spinta a questa evoluzione è stata naturalmente la domanda proveniente dal mondo agricolo L’acqua è divenuta un fattore della produzione non solo strategico, ma vitale per chiunque voglia misurarsi con un mercato sempre più globale e competitivo. Tanto più in presenza di un contesto climatico caratterizzato da periodi di siccità eccezionali. Nel 2008 la Renana  ha distribuito 65 milioni di mc d’acqua per irrigare oltre 16 mila ettari di colture nella pianura bolognese. Il 70% della risorsa irrigua proviene dal Po, mentre la quota rimanente deriva dal fiume Reno e dagli invasi del Consorzio. Si è realizzato un risparmio complessivo sul 2007 del 3,5%. 

Il Comprensorio di montagna della Renana si estende tra le province di Bologna e Firenze. Sono compresi in questo territorio i Comuni di Monghidoro, Loiano, Monterenzio, Monzuno, Pianoro, Dozza e, solo in parte, quelli di S. Lazzaro di Savena, Ozzano Emilia e Castel S. Pietro Terme. I bacini imbriferi presenti sono: il torrente Savena, l’ldice e il Sillaro. La legge regionale 42/84 impone al Consorzio la presenza sul territorio montano, l’organizzazione di servizi tecnici per gli interventi da progettare ed eseguire in montagna mediante finanziamenti pubblici, col duplice scopo di attuare la difesa del suolo e la valorizzazione dei fondi consorziati.