La Bonifica Renana sta prestando la massima collaborazione per il contenimento dell’emergenza alluvionale provocata dallo sfondamento dell’argine maestro del Reno, a Boschetto di Castelmaggiore (Bologna), fermo restando che gestione e manutenzione di fiumi e torrenti (cioè dei corsi d’acqua naturali come Reno, Samoggia, Savena, Quaderna ecc), compete alla Regione.

cbr_allagamento-reno

Bologna, 4 febbraio 2019 – La massa d’acqua riversatasi dalla falla arginale nella pianura nord di Bologna ha allagato circa 2.750 ettari di superficie (comuni di Castelmaggiore, Argelato, Pieve di Cento, Castello d’Argile, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale) mettendo a dura prova il reticolo di scolo artificiale gestito dalla Renana. Attraverso i canali di bonifica Venenta, Canaletta di Casadio, Riolo, Fossa Quadra, Fossa Storta e Gramigna Superiore e loro affluenti, le acque fuoriuscite dal Reno sono state in parte immesse dentro il Canale Emiliano Romagnolo ed in parte convogliate verso casse di espansione ed impianti idrovori della Renana. Ciò ha evitato conseguenze alluvionali ancora più pesanti per i comuni di Pieve di Cento, Castello d’Argile, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale. “In tutta la fase di emergenza – evidenzia il direttore generale Paolo Pini, – 55 tra tecnici ed operatori del Consorzio sono stati impegnati nel far defluire l’inondazione. Attività possibile anche grazie a 2 pompe idrovore mobili, fornite dalla Renana, che hanno consentito di aspirare e immettere nel reticolo artificiale di scolo circa 900 metri cubi d’acqua all’ora. Inoltre, tre squadre consortili, dotate di escavatore, sono intervenute nei punti critici dell’area alluvionata.” Unità operative della Renana sono già attive sul territorio per definire i primi interventi urgenti per il rispristino della completa funzionalità della rete scolante di pianura. Secondo il dottor Pini: “Ci vorranno 2 o 3 giorni, se non piove ancora, per far defluire complessivamente le acque della piena del Reno e dell’emergenza alluvionale che sono state convogliate nel reticolo consortile: nel fine settimana avremo i dati complessivi sulle ore di funzionamento degli impianti idrovori e sui volumi d’acqua scolati dalla Renana”. Il Consorzio, svolge la propria attività gestendo un reticolo artificiale composto da oltre 2.000 chilometri di canali di scolo, 26 impianti idrovori di sollevamento e 26 casse di espansione che sono oggetto di manutenzione annuale. Sfalcio, espurgo e ripresa delle frane arginali dei canali sono gli strumenti adottati dalla Renana per la prevenzione del rischio alluvionale in un’area fragile come la pianura bolognese.