PARMA – "Proprio mentre Parma si apprestava a godersi il
week end sull’Appennino iniziava una fortissima pioggia – spiega Paolo
Conforti, presidente del Consorzio di Bonifica Parmense – poco dopo sono via
via entrati in azione una quarantina di nostri uomini, tra tecnici e operai,
intenti ad operare per la sicurezza idraulica della provincia e sui nostri
numerosi impianti".


"Spesso la rete dei canali della Bassa parmense – aggiunge Conforti – ha
competenze separate: oltre al Consorzio di Bonifica, ne sono partecipi
Provincia, Regione, Aipo e Consorzi privati. In questa situazione
frammentata è sufficiente che si verifichi un singolo problema che, a
cascata, ne risenta l’intero sistema. Abbiamo altresì la consapevolezza che
occorrono finanziamenti regionali per interventi strutturali in aree di
sofferenza idraulica, in modo da affiancare efficacemente il nostro lavoro
di controllo della sicurezza idraulica e manutenzione degli impianti".
Cosa è accaduto nella notte tra venerdì e sabato?
"Si è ripetuta una condizione analoga al 20 gennaio scorso – risponde Mario
Cocchi, dirigente dell’area tecnica -. I terreni in Appennino erano saturi e
ricoperti di neve. Un brusco innalzamento delle temperature e una violenta
piovosità in montagna, ma anche in pianura, ha causato il susseguirsi di
ondate di piena a partire dal pomeriggio di venerdì".
Quando si sono succedute le successive?
"Dopo quella di venerdì- spiega Cocchi – nella notte è piovuto ancora, e
altre ondate si sono susseguite ancora nel primo mattino nel bacino del
Taro".
Quali le zone colpite?
"E’ piovuto sul bacino del Taro e dei suoi affluenti, lo Stirone e il
Rovacchia in particolar modo, in un’area 20.000 ettari, nei Comuni di
Busseto, Soragna, Fontanellato. In particolare, sin dalla notte sono state
manovrate diverse decine di chiaviche in base diverse alle ondate di piena".
Abbiamo attivato anche diverse pompe mobili – aggiunge Cocchi – per
prosciugare delle sacche allagate in Comune di Busseto e di Soragna".
Ecco allora che il Consorzio di Bonifica Parmense ha riattivato anche tutti
gli otto impianti idrovori che sollevano l’acqua verso i torrenti, a
beneficio di 40.000 ettari della pianura di Parma.
"Intanto, ultimato il censimento delle zone colpite e i relativi progetti,
la settimana prossima inoltreremo la richiesta di finanziamenti per
ripristinare i danni da franamenti e smottamenti su canali e arginature che
si sono susseguite da dicembre ad oggi".

Nella foto: pompe mobili della  Parmense in azione a Soragna