“Prosegue l’eccezionale piovosità di questo inverno – afferma il direttore del Consorzio di Burana Gianni Chiarelli – abbiamo dovuto attivarci per scongiurare il rischio di esondazioni. Sono stati soprattutto i terreni più bassi a richiedere il nostro intervento, dato che non hanno la capacità di reggere carichi d’acqua come quelli cui stiamo assistendo, accanto a canali troppo colmi per sopportare altra pioggia.” Sono svariate le manovre che il Burana ha dovuto mettere in atto, particolarmente nell’area del bondenese e della bassa modenese.

 

Chiarelli prosegue: “innanzitutto è entrato in funzione l’Impianto Pilastresi che, scaricando in Po, evita l’allagamento di una vastissima area di oltre 54mila ettari di  terreni tra modenese, mantovano e ferrarese. A Pilastresi i tecnici stanno lavorando senza sosta mentre i motori dell’impianto sono all’opera a pieno ritmo con tutte e quattro le pompe in funzione: Pilastresi rinforza dunque l’azione della Botte Napoleonica e i 40 metri cubi al secondo che questa scola per gravità sotto il fiume Panaro. Anche le pompe degli impianti Moretta e Cipollette di Bondeno (rispettivamente in destra e sinistra idraulica del Canale Collettore di Burana) sono entrati in funzione, a servizio di due aree depresse che, se non scolate meccanicamente, in periodi come questo verrebbero allagate. Nel mantovano, a Sermide, abbiamo poi attivato il Dragonzo per scongiurare il rischio di esondazioni nella zona. Vi è poi l’impianto, S. Bianca di Bondeno, che in queste ore sta scaricando per gravità nel fiume Panaro per drenare le acque che hanno pesantemente interessato i territori di alta pianura modenese.”  Il presidente del Burana Fausto Balboni aggiunge: “Viviamo in un territorio dal profilo altimetrico penalizzante e l’estremizzazione dei fenomeni meteorologici non aiuta di certo. Stiamo infatti sottoponendo i nostri principali impianti a manutenzioni straordinarie e a importanti interventi di ammodernamento per essere pronti a contrastare queste alternanze di precipitazioni intense e siccità.” 

Nella foto: l’impianto Pilastresi a Stellata di Bondeno (Fe)