REGGIOLO – “La sicurezza del territorio è stata garantita nonostante il quantitativo di acqua caduto negli ultimi mesi e interventi significativi come il Canale di Gronda di Reggiolo sono la risposta alle esigenze del territorio”. Sono le parole di Ada Giorgi, presidente del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in destra Po. “Le precipitazioni degli ultimi mesi – spiega Laerte Manfredini, direttore dell’ente consortile – hanno fatto registrare dati significativi sfiorando gli oltre 370 mm di acqua piovana”. E alla memoria dei reggiolesi sono tornate immediatamente le immagini del 1996, quando buona parte dell’abitato fu sommersa da una vera e propria inondazione. “Grazie alla progettazione e la successiva realizzazione di un cavo denominato ‘Canale di Gronda di Reggiolo’ – continua Manfredini – è stato possibile allontanare tutti gli scarichi della rete promiscua verso il Collettore Principale, considerando che le acque piovane che cadono sui terreni urbanizzati scorrono mediamente 10 volte più velocemente di quelle scese su terreni non urbanizzati”. Il direttore dell’ente consortile rimarca inoltre come “opere di bonifica concepite quando l’area reggiolese era prettamente agricola non erano più idonee a garantire la sicurezza idraulica del territorio e ben lo misero in evidenza gli episodi del 1996, mentre i fenomeni piovosi importanti degli ultimi mesi, hanno testato la validità del progetto realizzato a Reggiolo”. “Azioni come quella del Canale di Gronda di Reggiolo – evidenzia Ada Giorgi – sono anche un chiaro indice della fattiva collaborazione tra il consorzio che presiedo, il comune di Reggiolo ed anche i privati interessati dall’urbanizzazione”.