FRANCESCO VINCENZI:

“SERVONO CITTADINI RISPETTOSI DEL TERRITORIO E DISPONIBILI AD ACCETTARE I NO DELL’ESPERIENZA”

foto-2

Roma, 29 novembre 2018 – “L’accentuarsi di eventi meteorologici estremi obbliga ad aumentare la capacità di resilienza dei territori, per la cui realizzazione è indispensabile il contributo di cittadini attivi, ma anche dotati di conoscenze e senso civico. Dobbiamo tornare a rispettare il territorio ed a non forzarlo; per questo bisogna accettare anche qualche rifiuto dettato dall’esperienza spesso racchiusa negli stessi toponimi locali. I Consorzi di bonifica sono palestre di partecipazione, perché hanno organismi democraticamente eletti, nei quali sono presenti i rappresentanti delle Amministrazioni Locali; sono migliaia gli accordi di programma in essere con i Comuni e le necessità di intervento sono spesso segnalate direttamente da realtà del territorio.”

A presentare l’esperienza dei Consorzi di bonifica italiani al meeting internazionale C.O.W.M. (Citizen Observatories for natural hazards and Water Management), in corso di svolgimento a Venezia per iniziativa dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, è il Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), Francesco Vincenzi.

“La partecipazione comporta conoscenza. L’obbiettivo dei nuovi scenari dati dall’agricoltura 4.0 è la creazione di imprenditori capaci di abbinare l’eccellenza del made in Italy agroalimentare all’ottimizzazione d’uso delle risorse, ad iniziare da quelle idriche, indispensabili per garantire la qualità dei prodotti. In questo, i Consorzi di bonifica rappresentano un’esperienza virtuosa e studiata nel mondo. E’ fondamentale  – conclude il Presidente di ANBI – creare le condizioni, perché venga mantenuto il presidio territoriale rappresentato dalle aziende agricole, il cui lavoro garantisce manutenzione idrogeologica e contrasta l’avanzata dei boschi che, se non gestiti, si trasformano, al pari dell’acqua, da risorsa in minaccia. E questo vuol dire tradire la storia dell’uomo come stanno a dimostrare le emergenze, che si stanno susseguendo a danno del territorio italiano e delle sue comunità. ”