REGGIO EMILIA – "Prevedendo la presenza di vegetazione
arborea in prossimità dei corsi d’acqua, siamo in grado di ridurre il carico
di inquinanti che giunge nelle stesse acque". Marino Zani, presidente del
Consorzio della Bonifica Parmigiana Moglia Secchia, presenta così
l’innovativa esperienza delle ‘Fasce Tampone Boscate’ sostenuta già da anni
dall’ente di bonifica a cavallo tra Modena, Reggioe Mantova.
"L’effetto positivo sull’ambiente da parte delle fasce tampone – aggiunge il
direttore Domenico Turazza – consente di contenere gli inquinanti grazie
all’attività microbica di denitrificazione, all’assorbimento diretto da
parte delle piante dei nutrienti, con la fissazione del terreno delle rive
e, infine, attraverso la filtrazione fisica delle acque. Vogliamo
contribuire e divulgare e ampliare questa realtà, ancora più diffusa il
altre regioni". Se ne parlerà in un convegno in programma martedì 20 gennaio dal titolo "Fasce tampone vegetate e reticolo idrografico di pianura: uso e gestione integrata del territorio". 


"L’invito – aggiunge Paola Zanetti, dirigente dell’area gestione idraulica
ambientale dell’ente consortile – è a tutti coloro che lavorano e vivono in
questo lembo della nostra regione perché diverse sono le sfide a cui siamo
chiamati e che richiedono cambiamenti culturali e sociali. I relatori
saranno diversi anche perché temi quali il futuro dell’agricoltura, il
dissesto ambientale, la valorizzazione del territorio, la sicurezza
alimentare, la qualità dei cibi, il benessere animale sono argomenti
complessi il cui approccio va fatto armonizzando i futuri programmi di
intervento".
Il convegno, organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia, dalla Bonifica
Parmigiana Moglia Secchia e dall’Autorità di Bacino del Fiume Po, vedrà
alternarsi rappresentati delle istituzioni quali Sonia Masini e l’Assessore
provinciale all’Ambiente Alfredo Gennari, Franca Ricciardelli della Regione
Emilia-Romagna e Lino Zanichelli Assessore regionale all’Ambiente. Non
mancheranno le testimonianze relative ad esperienze già realizzate sia in
Veneto che in Lombardia riguardanti la valorizzazione delle fasce tampone e
i sistemi di depurazione naturale per il trattamento delle acque.
"Il ruolo attivo che abbiamo in questo convegno – conclude il presidente
Zani – è dato dalla natura stessa del nostro ente consortile istituito per
garantire l’utilizzo della risorsa idrica a scopi irrigui, ma anche per la
difesa idraulica del territorio che rimane uno dei nostri compiti basilari".

Nella foto Arlotti: vegetazione lungo un canale di bonifica