Commento di Emilio Bertolini, presidente dell’Unione Bonifiche Emilia Romagna, al progetto di legge “Ridelimitazione dei Comprensori di bonifica e riordino dei Consorzi” approvato dalla Giunta regionale il 22 dicembre 2008. “Si tratta di una prospettiva che giudico importante, un’occasione che va colta  per il rafforzamento della competitività del nostro sistema di bonifica senza penalizzare il territorio. La delimitazione proposta dalla Giunta dei nuovi 8 Comprensori di bonifica rappresenta il miglior punto di equilibrio possibile per dar luogo a entità idrografiche e idrauliche omogenee, sia per la difesa del suolo che per la gestione delle acque anche a scopo irriguo. Una valutazione dunque positiva dei confini del progetto di riordino. Quanto ai risparmi occorrerà formulare con grande cura un piano industriale di riordino. La riduzione dei costi si deve infatti ottenere rispettando appieno l’efficienza delle funzioni oggi garantite dai 15 Consorzi di bonifica. Bisogna infatti tener presente che i Consorzi di bonifica non sono enti burocratici ma enti operativi fortemente presenti e radicati sul territorio. Questa presenza non può essere ridotta se non diminuendo in maniera drastica il livello di difesa idraulica di un territorio già fragile ed esposto a rischi di esondazioni e alluvioni in pianura (e smottamenti e frane in montagna) anche in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto. Il sistema di bonifica in Emilia Romagna rappresenta già oggi una delle realtà più avanzate del Paese, con un know how tecnico e gestionale di prim’ordine; è evidente che per produrre una reale efficienza ed efficacia ed effettivi risparmi occorrerà agire sugli aspetti amministrativi dell’attività dei Consorzi, individuando un percorso virtuoso, assieme alla Regione, che permetta la massima integrazione possibile delle piattaforme informatiche e delle banche dati ed anche una svolta innovativa e di maggior uniformità nelle regole. Un percorso di lavoro con la Regione che dia concreta attuazione ad ampie e significative sinergie operative fra i Consorzi. Tre le aree  prioritarie: l’ufficio unico per gli appalti, la contabilità industriale, l’organizzazione della riscossione unica. Un percorso riformatore già avviato da parte dei Consorzi con il progetto di Benchmarking, messo a punto da Urber e Cna Innovazione, per accrescere la competitività   del sistema regionale di Bonifica, misurando, valutando e controllando i risultati delle azioni. Il ruolo delle risorse umane nel riordino dei Consorzi è assolutamente centrale. Per questo valutiamo negativamente l’art.4 del Pdl che vietando  l’applicazione della normativa sancita nel Contratto collettivo nazionale privato di settore per il periodo transitorio legato al processo di riordino, impedisce di fatto la riorganizzazione. L’applicazione letterale della norma contenuta nel progetto di legge è infatti  tale – a nostro parere – da far fallire in partenza il perseguimento degli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità cui l’intervento legislativo è finalizzato. Bene invece la governance collegiale che viene confermata per il periodo transitorio. Bene anche la conferma del numero dei componenti degli attuali Consigli di amministrazione e dunque della rappresentanza degli interessi sul territorio, e il necessario intervento sui compensi, in applicazione di una normativa nazionale che, in Emilia-Romagna, non produce certo stravolgimenti in quanto ricalca sostanzialmente la situazione attuale. Ora la parola passa all’Assemblea legislativa regionale che auspichiamo confermerà l’impianto generale del riordino, correggendo le criticità che abbiamo sottolineato”.