centrali-budrio-e-madraraLugo (RA) 29 ottobre 2018 – Non era facile vincere una concorrenza agguerrita a livello nazionale. Il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale ce l’ha fatta. E’ notizia di questi giorni la pubblicazione, da parte del Ministero delle Politiche Agricole, della graduatoria del bando per la misura del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN) dedicata alle infrastrutture irrigue. Il progetto presentato dal Consorzio ha ottenuto il quinto punteggio più alto e si trova quindi in posizione utile per la concessione di un finanziamento di poco meno di 15 milioni di euro. Un dato più di tutti fa capire l’importanza del risultato raggiunto: l’importo complessivo delle domande presentate al Ministero ammontava complessivamente a 1,2 miliardi di euro su un totale di fondi stanziati di 284 milioni di euro. «In attesa di poter vedere le benne all’opera, è già motivo di grande soddisfazione vedere il nostro progetto in posizione così elevata in graduatoria – commenta il Presidente del Consorzio, Alberto AsioliLa soddisfazione è ancora maggiore se si considera che questo risultato è interamente frutto del lavoro dello staff di progettazione interno dell’ente. E’ segno che in tutti questi anni abbiamo saputo selezionare e formare tecnici di prim’ordine. E’ anche dimostrazione di un efficiente funzionamento dell’organizzazione nel suo complesso, in quanto certi obiettivi non possono mai essere raggiunti per comparti stagni. Questa notizia non ci deve fare assolutamente dormire sugli allori. Continueremo il nostro impegno indefesso per dare valore aggiunto e competitività al nostro territorio». Il progetto del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale prevede la realizzazione di reti distributive irrigue in pressione dell’acqua del CER (Canale Emiliano Romagnolo), costituite da condotte interrate in pressione dello sviluppo complessivo di 100 km, a beneficio di una superficie agricola di 2.500 ettari per 500 aziende aderenti e 635 appezzamenti. In particolare, è prevista la realizzazione di una rete distributiva a monte del CER nel comune di Faenza che, abbinata al distretto irriguo che si intende realizzare con le economie conseguite in precedenti lavori, poterà al completamento delle opere del progetto generale denominato “Senio-Lamone”. corografia-aree-servite-progettoUna zona fortemente vocata a produzioni frutticole di qualità e idroesigenti, a elevato indotto occupazionale, potrà quindi contare su uno stabile approvvigionamento di acqua del CER, quindi di una fonte che impatta positivamente sul bilancio idrico dell’area interessata, grazie a una rete distributiva moderna e efficiente che va a sostituire gli emungimenti da falda sotterranea, in un territorio affetto dal problema della subsidenza, e i prelievi dai corsi d’acqua naturali la cui portata tende a scendere sotto la soglia del minimo deflusso vitale durante la stagione estiva. Queste reti potranno poi interconnettersi con quelle che verranno realizzate a servizio del territorio pedecollinare nei comuni di Faenza e Brisighella, in derivazione da invasi esistenti e di nuova realizzazione, per le quali il Consorzio ha redatto un progetto di circa 16,5 milioni di euro selezionato come prioritario a livello regionale per l’assegnazione dei fondi stanziati su un canale separato rispetto a quello del PSRN. Oltre al completamento delle reti a monte del CER, il progetto selezionato per il PSRN prevede la realizzazione di tre nuovi distretti irrigui a valle del canale, denominati: “Santa Lucia”, nei comuni di  Massa Lombarda, Sant’Agata e Mordano; “Budrio”, nei comuni di Lugo e Cotignola; “Madrara”, nei comuni di Faenza e Cotignola. Questi distretti irrigui saranno alimentati tramite gruppi di pompaggio ospitati in altrettante centrali di nuova costruzione. Le centrali a servizio dei distretti Budrio e Madrara saranno parzialmente inglobate nell’argine sinistro del CER in modo da ridurre al minimo l’impatto visivo. La centrale a servizio del distretto Santa Lucia sarà invece realizzata nei pressi di un bacino di accumulo e disconnessione di nuova realizzazione della capacità di 12.000 metri cubi, alimentato da una condotta adduttrice a gravità che a sua volta recapita in un canale consorziale da impermeabilizzare per evitare dispersioni nel tratto che conduce all’invaso. centrale_santa_luciaPresso quest’ultima centrale verrà realizzato un impianto fotovoltaico, in parte sul tetto del vano che ospita le pompe e in parte nello specchio d’acqua, che con la sua potenzialità di 161,46 kWp dovrebbe garantire autonomia energetica all’impianto. Ciascuna centrale è dotata di due pompe centrifughe ad asse verticale, della portata di 90 litri/secondo ciascuna (per un totale quindi di 180 litri/secondo), più una pompa di riserva di pari portata. Al di là dei dati tecnici, l’aspetto più qualificante del progetto è senza dubbio il risparmio idrico potenziale che le opere da esso previste consentiranno, pari al 58% rispetto ai sistemi distributivi esistenti, per un totale in valore assoluto di circa 4,5 milioni di metri cubi all’anno.  Non è ancora possibile indicare la tempistica di avvio dei lavori, in quanto si deve attendere prima che la graduatoria da provvisoria diventi definitiva e poi che il Ministero emani il provvedimento formale di concessione del finanziamento. Da quel momento sarà possibile indire la gara d’appalto sopra soglia di rilevanza comunitaria i cui tempi complessivi di svolgimento possono essere stimati in 6 mesi. «L’inserimento nella graduatoria delle priorità nazionali del PSRN dei 4 progetti dei nostri Consorzi di bonifica (per 67 milioni di euro su un totale di 283 ml, pari al 24%) – ha sottolineato il Presidente di ANBI Emilia Romagna, Massimiliano Pederzoli – ha una duplice valenza: da una parte mostra chiaramente la necessità di manutenzione costante e opere adeguate che ha il nostro territorio e dall’altra la capacità di intervenire con una qualificata progettualità dei nostri tecnici. Un riconoscimento che accogliamo con la responsabilità di chi vuole portare a termine il lavoro per rispondere alle esigenze dei cittadini, dei consorziati e delle imprese, con particolare riferimento a quelle agricole del comprensorio che serviamo».