REGGIO EMILIA – "Questo progetto per l’ammodernamento e la
messa in sicurezza del canale d’Enza – spiega Emilio Bertolini, presidente
del Consorzio di Bonifica Bentivoglio Enza – corona anni di lavoro e rilievi
ad opera del nostro personale altamente specializzato. E’ un canale storico
che gioca un ruolo fondamentale per la sicurezza idraulica di un vasto
tratto della nostra provincia ma la cui funzione interessa anche
l’irrigazione delle terre da Canossa fino a Brescello: da qui nel corso del
2008 abbiamo distribuito 13,5 milioni di metri cubi d’acqua a sostegno
dell’agricoltura per la Dop più famosa al mondo, il Parmigiano Reggiano".
"Venerdì scorso – prosegue il presidente – abbiamo quindi dato avvio alle
manovre per mettere in secca il canale per l’inizio degli importanti lavori
che avranno termine nel 2010. Si tratta di un importo di progetto di 8
milioni di euro, finanziati dal Piano irriguo nazionale del Ministero per le
politiche agricole".
E per le prossime stagioni irrigue?
"Nessun timore – spiega Vito Fiordaligi, direttore dell’ente consortile -,
perché i lavori sono stati pianificati in modo da poter garantire la
funzione irrigua così vitale per le produzioni agricole delle eccellenze
reggiane. Verrà comunque garantita anche durante l’esecuzione dei lavori una
portata costante a carattere igenico-sanitario dei territori di San Polo
d’Enza, Montecchio Emilia e Cavriago".
L’ingegnere Monica Raffaele, progettista e direttore dei lavori ricorda come
"Nel 2004 presentammo questo progetto per il Canale d’Enza al Ministero
delle politiche agricole sulla base del Piano Irriguo Nazionale". "Ora si
tratta di realizzare questi interventi il cui scopo fondamentale – prosegue
Monica – è la messa in sicurezza del canale sia per coloro che transitano
lungo questo tratto, ma anche per le maestranze che quotidianamente devono
prestarvi il loro servizio". "Verrà anche potenziata la capacità di deflusso
– continua Monica – facendo sì che la portata idrica massima trasferibile,
che ora si arresta a Carbonizzo, nel comune di Canossa, giunga fino a
Fontaneto nel comune di San Polo d’Enza". Ma questi delicati interventi
permetteranno anche un ammodernamento dei dispositivi in uso che renderanno
più facile e sicura l’opera quotidiana degli addetti della Bonifica.
L’intervento non poteva trascurare anche l’ambito storico del sistema della
bonifica se si pensa alle sue radici pluricentenarie. Verranno recuperati e
ristrutturati antichi manufatti ora fatiscenti,  quali tre "ponti-canali",
pregevoli opere realizzate in laterizio, uno di questi attraversa il Rio
Bottazzo a nord dell’abitato di San Polo d’Enza.
L’attenzione poi non poteva essere che rivolta al risparmio idrico "perché –
come sottolinea il direttore Fiordaligi – la complessità di questi
interventi consentirà anche la riduzione delle perdite del bene acqua".
"Il piano prevede anche la costruzione di una pista di manutenzione per
permettere alle maestranze di poter operare con i mezzi meccanici in
completa sicurezza, ma – continua il presidente Bertolini – l’ideale sarebbe
la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale che corra lungo il canale
d’Enza nel tratto tra San Polo e Ciano, per permettere a tutti i cittadini
di fruire di un paesaggio naturale unico quale l’ambiente dei canali,
inserito in un contesto così prezioso come quello storico dei territori
canossani".
"Abbiamo aperto un dialogo e confronto, quindi, con le amministrazioni
pubbliche di San Polo e Canossa, affinché anche il nostro progetto, solo in
parte coperto dal finanziamento appena stanziato, possa essere realizzato
nella sua interezza".

IN PILLOLE

Curiosità spicciole sullo storico Canale d’Enza

. Lunghezza: 36 Km
. Lunghezza originale progettata: 80 Km
. Da dove parte..: Traversa di Cerezzola (Canossa)
. .e dove arriva: al mulino di S.Claudio (Reggio Emilia) in Torrente
Crostolo
. Comuni che attraversa: Canossa, S. Polo, Montecchio, Cavriago,
Reggio Emilia
. Acqua distribuita nel 2008: 13.500.000 di metri cubi
. Curiosità: il canale originariamente, a Canossa, ha un tratto comune
poi si divide in due, una parte resta in sponda reggiana (il Canale d’Enza,
appunto) e serve i comuni sopra menzionati, quindi l’altra parte sottopassa
l’Enza e risale in sponda parmense nel canale della Spelta.
. Che funzioni ha: irrigue (area servita a sud della Via Emilia);
idroelettriche (serve 2 piccole centrali); ambientali.
. Quali mulini ancora serve: m. di Ciano; m. di Fontaneto; m. di
S.Polo, m. di Predele; m. Bertoni; m. Spadoni; m. Grisanti; m. della
Civica;m. Maglietto; m. Pelizza; m. Maglio, m. Aiola; m. Cavriago; m.Vigne
Guaste, m. Roncina.
. Quali centraline serve: Sicem Saga (Canossa), Energenza a Fontaneto
(S.Polo)
. Data anno progettazione della traversa di Cerezzola: 1950, ma le
origini del canale sono ben più antiche. A Bibbiano si ha notizia di
acquedotti benedettini già nel Mille.