“I ricorsi patrocinati da Lista per Ravenna e Mab Unico contro i contributi di bonifica sono privi di fondamento giuridico. A chiunque si faccia portavoce di questo genere di azioni collettive basate su una presunta iniquità fiscale, ci sentiamo di rispondere che esistono vie legittime e prefigurate dalla legge per modificare le disposizioni presenti”. Così Giancarlo Bubani, presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Centrale, commenta la presentazione dei ricorsi a tredici avvisi di pagamento. “Le iniziative di Mab Unico inducono i cittadini in confusione ed equivoci – continua Bubani – Il pagamento del contributo è anzitutto un obbligo di natura tributaria, stabilito per legge e ripartito sui proprietari di immobili del comprensorio di riferimento, in base al beneficio derivante dalle opere e dall’attività di bonifica svolta dal Consorzio stesso. Metà delle attività di bonifica svolte dal nostro Consorzio vanno a diretto vantaggio degli immobili urbani e sono integralmente finanziate dai contribuenti. Per meglio comprendere i benefici che derivano ai cittadini è sufficiente ricordare che il territorio del Comune di Ravenna è in gran parte collocato sotto il livello del mare e necessita pertanto di opere continue di bonifica, come canali di scolo e impianti a sollevamento meccanico delle acque, per mantenersi all’asciutto”.
Il Consorzio di via Mariani precisa poi che circa l’80% del territorio comunale (45mila ettari) è sottoposto a scolo meccanico delle acque ed è servito da idrovore che sollevano e allontanano le acque per un totale di circa 100 milioni di metri cubi all’anno. La manutenzione di queste opere essenziali all’attività di bonifica di pianura è a carico del Consorzio, che le finanzia attraverso la contribuenza, mentre
Nella foto: Giancarlo Bubani