RAMISETO (Reggio Emilia, 7 agosto 2008) – "A ragione il lago Calamone è
considerato uno specchio tra i più belli della Regione. In questo caso la
nostra attività è a favore dei turisti e degli amanti della pesca" Emilio
Bertolini annuncia così l’intervento del Consorzio di Bonifica Bentivoglio
Enza, eseguito assieme al Comune di Ramiseto, per il contenimento delle
macrofite che hanno colonizzato massivamente l’incantevole lago Calamone. Un
fenomeno accentuatasi dopo il 1956, quando venne realizzata una briglia che,
ampliando la superficie del lago, aveva aumentato l’incidenza delle acque
basse dove queste piante acquatiche prosperano.


L’intervento di manutenzione periodica, autorizzato dal Parco Nazionale e
dalla Provincia di Reggio Emilia, era stato richiesto da più parti nel corso
degli anni, proprio quando anche il terriccio portato dagli immissari
rischiava di occludere questo prezioso bacino di origine glaciale.
"La collaborazione con la Bonifica Bentivoglio Enza – spiega Davide Dazzi,
sindaco di Ramiseto – si è dimostrata proficua. Come Comune abbiamo
attrezzato le opere di contenimento del verde attorno al lago, mentre alla
Bonifica, con mezzi speciali a lei consoni, è stato richiesto l’intervento
in acqua per falciare e accumulare a riva le macrofite che saranno smaltite
da mezzi comunali. Cinque le persone impiegate in tutto per almeno una
settimana di lavori".
"Stiamo utilizzando una barca motore, portata dalla pianura con un camion, dotata di una barra falciante frontale ad altezza variabile che consente il taglio delle macrofite sotto il pelo dell’acqua fino ad una profondità di due metri.
Questo consente di non alterare l’habitat e salvaguardare le rarità
botaniche presenti – spiegano Vito Fiordaligi, direttore dell’ente
consortile e Aronne Ruffini, dirigente dell’area montana della Bentivoglio
Enza -. Un mezzo, governato da due operatori esperti, opportunamente formati
e informati per quanto attiene alla sicurezza sul lavoro".
Cosa è cambiato rispetto allo sfalcio di due anni fa?
"I nostri tecnici – rispondono Fiordaligi e Ruffini – hanno rilevato come le
macrofite siano aumentate di densità, pur senza occupare nuovi spazi in
termini di superficie sul lago".
Gli interventi in atto di Comune e Bonifica cosa consentono?
"Sicuramente di riconsegnare alla popolazione e ai turisti un’immagine del
lago così come conosciuto nell’ultimo mezzo secolo, ma anche, di agevolare
le operazioni di pesca, gravemente penalizzate dalla presenza eccessiva di
queste piante acquatiche".
IL PERSONAGGIO / L’UOMO DEL LAGO
"Sono soddisfatto: è un intervento da fare ogni anno"
Tra i promotori della battaglia per la pulizia del lago c’è l’inossidabile
Bruno Romagnani, 85 anni, vettese ed ex partigiano. Dal 2001 ha perorato la
sua causa con ripetuti interventi sui quotidiani e lettere alle autorità
competenti, minacciando anche clamorose azioni di protesta, dopo aver
raccolto (era il 2002) oltre 300 firme: "E’ un intervento necessario e che
noi pescatori e amanti del lago ci aspettiamo ogni anno. Ricordo anche che
sopra il lago Calamone c’erano altri due laghi mantenuti sin dall’antichità
grazie al pascolamento e al lavoro dell’uomo. Il loro abbandono ne ha
determinato la completa occlusione".

Nella foto: un momento delle operazioni sul lago Calamone