Anche il Consorzio di Burana concorre alla bonifica dagli inquinanti rilevati dall’Arpa di Ferrara nel Cavo Rondone di Bondeno (Fe) nell’aprile scorso, nella consapevolezza di non trascurare mai l’obiettivo di tutela ambientale del territorio, nonché delle acque di falda e superficiali, indispensabili risorse irrigue per i propri consorziati. Il presidente Fausto Balboni dichiara: “preso atto del grave danno ambientale non abbiamo esitato a raccogliere la richiesta di compartecipazione economica del Comune di Bondeno per affrontare l’emergenza. Che si tratti di misure precauzionali di tutela, che sono quelle a cui puntiamo solitamente o, come in questo caso, di azioni di riparazione, la salvaguardia dell’ambiente, insieme al tema della sicurezza e dell’approvvigionamento idrico, rappresentano la mission del nostro ente di bonifica. Ritengo però che debbano essere intensificate le azioni preventive e di controllo da parte degli organi preposti per individuare le responsabilità soggettive ed oggettive ed applicare il principio comunitario “chi inquina paga” al fine di tutelare acqua, aria, suolo – che sono patrimonio di tutta la collettività.” “Lo sversamento dei depositi oleosi vegetali e minerali inquinanti rilevato da Arpa sulle sponde del Cavo Rondone è stato prima contenuto con misure di salvaguardia per evitarne la diffusione negli altri nostri corsi d’acqua, poi definitivamente rimosso – conclude il direttore del Burana Gianni Chiarelli. Abbiamo ritenuto opportuno partecipare alla spesa della bonifica delle acque del Rondone poiché l’impegno del nostro ente nella salvaguardia dell’ambiente continua ad essere uno dei principi basilari che accompagna le nostre scelte operative.”

 

 

 

Nella foto: il cavo Rondone