Presso il Consorzio di Burana a Modena sono stati presentati i risultati del progetto "Approfondimento estendibilità spaziale dato di falda" promosso da I.TER e che ha visto la partecipazione attiva dei Consorzi di bonifica di Burana (Modena) e Parmigiana Moglia (Reggio Emilia), nonché del Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (Cer) in qualità di gestore del servizio Irrinet dedicato al risparmio idrico.
Lo studio, volto all’acquisizione di una maggiore conoscenza della falda
ipodermica, cioè quella porzione di terreno entro i primi due-tre metri
dalla superficie dai pori saturi d’acqua che è una vera e propria riserva
idrica a disposizione delle piante, ha contribuito ad approfondire la
conoscenza dei fattori che influenzano l’andamento della falda e migliorare
il consiglio irriguo da parte dei Consorzi di bonifica.
Il direttore del Burana Gianni Chiarelli dichiara che "il progetto ha
permesso, nello specifico, di indagare l’influenza di alcuni elementi, tra
cui le precipitazioni, sull’andamento della falda, anche attraverso il
posizionamento, accanto alla rete attualmente attiva, di 15 nuove stazioni
nel territorio di pianura modenese e reggiano dei Consorzi Burana Leo
Scoltenna Panaro e Parmigiana Moglia Secchia. Lo studio ha prodotto una
versione particolareggiata della carta di estendibilità della falda per i
territori di pianura dei due Consorzi interessati, offrendo uno strumento
aggiuntivo per la gestione da parte dei consorzi di bonifica della
distribuzione di acqua a uso irriguo razionalizzandola nei terreni in cui la
falda garantisce un apporto idrico naturale. Il progetto è partito proprio
da Modena e Reggio Emilia perché si tratta di zone particolari, con un’altezza
di falda più elevata che nel resto della regione, ma comunque verrà esteso
in futuro all’intero territorio di pianura emiliano-romagnolo, al fine di
creare una cartografia aggiornata disponibile per tutti i Consorzi della
regione. Lo studio permetterà di approfondire il rilievo della salinità
presente in alcuni suoli regionali, nella falda ipodermica e nelle acque
irrigue, producendo una carta delle "aree critiche".
Il presidente del Burana Fausto Balboni dichiara infine: "abbiamo aperto una
strada di studio della falda e delle sue ripercussioni sulle possibilità di
risparmio di acqua che ci auguriamo abbia una prospettiva di sviluppo
importante. Al risparmio idrico stiamo dedicando un’attenzione particolare,
come richiesto dalle condizioni meteoclimatiche attuali, dalle disposizioni
regionali e confermata dall’impegno che il Consorzio attua da tempo con l’attivazione di servizi specifici per il risparmio di una risorsa sempre più preziosa per l’uomo e la sua economia quale è oggigiorno l’acqua."

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