“Il problema è diffuso, se si pensa che ci sono anche nelle arginature principali dell’Enza, del Crostolo e del Po. C’è grande preoccupazione per immaginare episodi simili, pur eccezionali, in occasione di piene. Dobbiamo ricercare di ripristinare un equilibrio che è stato alterato”. Emilio Bertolini, presidente della Bonifica Bentivoglio Enza, non usa mezzi termini per lanciare l’allarme dinnanzi all’ultimo danno provocato dalle nutrie. Ecco quando accaduto alcuni giorni fa. Gli impianti della Bonifica Bentivoglio Enza sono stati improvvisamente fermati perché un’enorme perforazione si è prodotta sull’argine destro del canale consortile di risalita delle acque da Po, nelle vicinanze dell’impianto di sollevamento irriguo di Casa la Piana, in comune di Poviglio. Il risultato? “Fuoriuscivano 800 litri/secondo di acqua e fango – risponde Vito Fiordaligi, direttore del Consorzio di Bonifica -. La possibile rottura dell’argine avrebbe comportato allagamenti nella zona di Meletole di Castelnovo Sotto, naturalmente è stato tempestivo l’intervento dei tecnici della Bonifica che hanno fermato le pompe ed abbassato i livelli del canale procedendo alla chiusura della falla”.  Le cause? “Tale cedimento è da ricondurre alle perforazioni arginali che risultano frequenti durante il primo invaso stagionale: per tale motivo spesso si anticipa di qualche giorno l’invaso dei canali per evitare disfunzioni all’utenza irrigua nel pieno dell’irrigazione. Può accadere, a volte, che possano esservi dei crolli nelle strutture arginali in terra, la cui disomogeneità consente microscopiche vie d’acqua che col tempo acquisiscono maggiori dimensioni. Questi fenomeni sono facilitati, se non addirittura innescati, dalla tane che alcuni animali fanno nel corpo arginale durante l’inverno, in particolare le nutrie. Animali, lo ricordiamo, che vennero introdotti dal Sud America per scopi legati al commercio delle pellicce”. Su quanto accaduto, si registra, anche, l’intervento di Stefano Carpi, sindaco di Poviglio: “C’è forte preoccupazione per l’aumento della popolazione di nutrie proprio in un territorio, come quello della Bassa, dove è forte la presenza di impianti irrigui, suscettibili ai loro danneggiamenti. E’ opportuno attuare una soluzione per il ripetersi di questi fenomeni. Al di là della risorsa idrica che è preziosissima, fattori esterni – come le nutrie – non possono mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini e aree vaste nel territorio”. La soluzione? “Il Consorzio di Bonifica è chiamato a intervenire con una forte celerità per ‘tamponare’ le situazioni di emergenza come quella di Poviglio – risponde il presidente Bertolini – ma, a fronte di questi potenziali rischi, è chiaro che dobbiamo elaborare un piano di eradicazione di questa specie che nulla ha a che fare con il nostro fragile territorio e che ha già provocato danni per diverse migliaia di euro. Su questo problema serio e preoccupante abbiamo già avviato la nostra segnalazione sia alla Prefettura che alla Provincia, proprio perché si studi un intervento su più fronti”.

Nelle foto, dall’alto in basso: esemplare di nutria, perforazione nel canale Risalita di Poviglio e ripristino dell’argine