Cosa decreti la sopravvivenza di una specie, animale o vegetale, non sempre è chiaro. Fatto sta che se un tempo era comune lungo i corsi d’acqua della Pianura Padana, oggi l’Euforbia palustre (Euphorbia palustris) nel territorio modenese è pianta rara. “Ci è giunta la segnalazione della presenza della pianta dalla Lipu di Modena e, in linea con la sensibilità ecologica, sempre più marcata, della bonifica, ci siamo prontamente attivati per tutelarne la presenza” afferma il Presidente del Burana Fausto Balboni. 

 

Il ritrovamento è avvenuto sulle sponde del Cavo Dugarola a Nonantola, nell’area del Torrazzuolo: nel territorio in oggetto, esteso a circa 16 km quadrati, per ora la specie risulta presente in quell’unica stazione. L’Euforbia palustre è una pianta erbacea perenne che può raggiungere oltre il mezzo metro di altezza, con una vistosa fioritura primaverile gialla che, a livello nazionale, risulta vulnerabile, gravemente minacciata o, addirittura estinta in numerose regione italiane. “Il rispetto della natura e delle biodiversità è entrato a tutti gli effetti nei precetti del nostro Consorzio – dichiara il direttore del Burana Gianni Chiarelli. Svolgiamo infatti diverse attività di riqualificazione ambientale e di riequilibrio ecologico e naturalistico, attuiamo gli interventi che ci competono avvalendoci di tecniche ecocompatibili, realizziamo progetti di rinaturalizzazione e abbiamo consentito la realizzazione di ampie zone umide in aree consortili per la tutela delle biodiversità. Nel caso specifico dell’Euforbia palustre, già inserita nell’area di riequilibrio del Torrazzuolo sotto la nostra tutela, adotteremo tutte le cautele del caso quando ci occuperemo del prossimo sfalcio della vegetazione nei canali circostanti. La pianta, infatti, è stata individuata e isolata e verrà trattata con il massimo riguardo, dai nostri tecnici, quando interverranno nella zona.” 

Nella foto sopra: l’Euforbia palustre