IMOLA – Ai molti cittadini che con la primavera ricominceranno a passeggiare nel parco cittadino lungo il Santerno, faranno forse impressione alcune massicciate dal taglio ciclopico che tengono salde le sponde del torrente, dal corso a volte imprevedibile. Si tratta dell’aspetto più evidente del complesso programma di messa in sicurezza del tracciato cittadino del fiume di cui tali opere costituiscono la prima tranche, con un investimento di circa 400 mila euro. Spicca tra gli interventi, la postazione di pesca per le persone disabili che consente una migliore fruizione del Santerno a tutti i cittadini.La progettazione e la realizzazione di queste opere e delle regolarizzazione dell’immissione dei vari affluenti del torrente, nell’area del vasto parco fluviale di Imola, è stata compito del Consorzio della Bonifica Renana, le cui competenze e capacità realizzative in ambiti idraulici difficili ed impervi è ormai nota agli enti pubblici locali bolognesi, al punto da essere il soggetto di riferimento per questo tipo di interventi. “Il Circondario di Imola è uno degli ambiti con cui abbiamo realizzato il maggior numero di interventi: circa una ventina dal 2000 al 2006 che hanno consentito investimenti per alcuni milioni di euro nel presidio idrogeologico del territorio da parte di Regione, Comune e Consorzio – ha sottolineato il vicepresidente della Renana per la montagna, Giorgio Vitali -. C’è una sinergia estremamente positiva tra il Consorzio e le amministrazioni: nonostante la legge regionale non lo preveda dal 2002 è stata fatta la scelta di investire anche in ambito montano. In 6 anni abbiamo realizzato oltre 100 interventi nel nostro comprensorio che comprende metà dell’Appennino bolognese con 7 milioni di investimenti fino al 2007 e 13 cantieri attualmente aperti”. Secondo Giorgio Vitali, infatti “Questa sinergia positiva consente un reale risparmio per gli enti locali che possono avvalersi della progettualità della Renana che queste opere come mandato istituzionale e può operare direttamente, con le proprie strutture tecniche ed esecutive, risparmiando oneri amministrativi e di intermediazione”.

Nella foto: un tratto del Santerno con le nuove sponde