Una Parma così non te la aspetti. “Siamo la seconda provincia in Italia per rischio idrogeologico – ha ricordato Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia di Parma –. La Bonifica Parmense ha saputo formulare proposte e progetti per la sicurezza del territorio”. All’appuntamento del Consorzio della Bonifica Parmense “Emergenza idrica, sicurezza idraulica, difesa idrogeologica”, ieri venerdì 18 aprile 2008 all’Hotel Palace Maria Luigia, si sono ritrovati sindaci, rappresentanti di enti pubblici, tecnici provenienti anche da fuori regione. Oltre duecento persone, con in prima fila la senatrice Albertina Soliani e l’onorevole Carmen Motta.

 L’ALLARME: CHIEDIAMO SICUREZZA 

 

 

 “Dopo le emergenze idrauliche del 1999, 2000 e 2002, a fronte del calo delle risorse disponibili, per il mutamento climatico in atto, per la spinta urbanizzazione del territorio è giunto il momento di fare sistema” ha ricordato Emilio Bertolini, presidente dell’Unione regionale delle bonifiche dell’Emilia Romagna. Alcuni esempi? I casi della recente asfaltatura dell’aeroporto di Parma (impermeabilizzazione di nuovo terreno, per il prolungamento della pista) o dell’urbanizzazione di 140.000 metri quadri a valle dell’ente fiera.  “Siamo preoccupati” dirà nel dibattito Franco Picelli, sindaco di Sorbolo, comune a nord della città. “Urbanizzare queste immense aree vuol dire fare correre molto più velocemente le acque ai canali. E canali che un tempo erano adeguati, si troverebbero a rischio tracimazione. Chiediamo sicurezza!”. 

LA RISPOSTA & LE CONVENZIONI  

 Nell’intervento di Paolo Conforti, presidente del Consorzio della Bonifica Parmense, una panoramica delle risposte in atto. “Siamo il secondo consorzio per estensione in Italia. Oggi la nostra proposta ai Comuni e ai diversi enti – dalle Comunità Montane ai Parchi – è quella di continuare a cooperare, convenzionandosi, con noi. Così mettiamo a disposizione le nostre competenze tecniche, nel settore idraulico e idrogeologico, a enti privi delle necessarie esperienze idrauliche e, anche, perché l’acqua segue percorsi sovracomunali. Noi garantiamo il coordinamento di opere tra più comuni e la ricerca di risorse sempre più limitate”. Nel concreto di quali cifre stiamo parlando presidente?  “Nel nostro comprensorio, distribuito in 49 comuni e su 327.624 ha di superficie – risponde Conforti – dal 1996 al 2008 abbiamo generato investimenti per 60 milioni di euro in pianura (difesa idraulica e opere irrigue) e per 70 milioni di euro in montagna”. Quali le opere in questi anni? “In questi dodici anni oltre mille, capillari, progetti in montagna e più di cento in pianura, di diverso importo, molti dei quali in accordo e convenzione con gli enti. Il caso del capoluogo è emblematico: a seguito dell’espansione urbana, a fini produttivi e commerciali, immediatamente a valle della città sui canali Burla e Naviglio abbiamo concertato interventi di risezionamento dei canali (divenuti più grandi) e opere per la laminazione delle piene. L’acqua in eccesso è deviata temporaneamente in quattro casse d’espansione con capacità di invaso di centinaia di migliaia di metri cubi. In questo modo scongiureremo l’allagamento del territorio a Nord. A Colorno gigantesche pompe hanno definitivamente risolto il rischio idraulico del comune ducale, un caso studiato anche dai giapponesi”. E per la carenza idrica?  "A Medesano abbiamo realizzato quattro nuovi piccoli bacini, per complessivi 3 milioni di metri cubi d’acqua e opere di manutenzione straordinaria, per complessivi 10 milioni di euro, sul sistema irriguo (10.000 ettari serviti) del Canale San Vitale. Deviamo le acque del Taro da Ramiola sino a oltre San Secondo Parmense. I lavori sono quasi conclusi. Sullo Spelta, che porta acque a Traversetolo, Montechiarugolo e San Lazzaro Parmense, abbiamo appaltato una monumentale opera di ristrutturazione per complessivi 10 milioni di euro”.  Sicurezza anche civile?  “Sì, con la Protezione civile e la Regione con cui abbiamo concluso una settimana di esercitazioni sulla frana Signatico (Corniglio), mettendo a disposizione le nostre competenze e attrezzature”.

 

 

 

 COLLABORAZIONE & EMERGENZA

 Pietro Somenzi, assessore alla viabilità e ai trasporti del Comune di Parma, ha posto l’attenzione proprio sul tema del rispetto del territorio e delle attività delle persone. Gianfranco Larini, responsabile del Servizio tecnico dei bacini affluenti il Fiume Po, e Cinzia Merli, dirigente dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, hanno ricordato la necessità di pianificare la politica idrica, auspicandone un maggiore coordinamento. “L’emergenza che stiamo vivendo in Emilia – ha detto Eros Morandi, responsabile del servizio idrico integrato di Enìa – richiede di realizzare strutture che consentano, sia ad Enìa che ai consorzi, di accumulare acqua in autunno e primavera per distribuirla nel periodi superficiali”.  Dopo il vivace dibattito (“il confronto e la collaborazione con le bonifiche – ha sintetizzato il sindaco di Mezzani, Lucio Berselli – è essenziale per evitare errori di pianificazione”) l’intervento di Anna Maria Martuccelli, direttore dell’Associazione Nazionale Bonifiche Italiane (Anbi), salita da Roma: “A Parma state dibattendo in questi giorni temi al cuore della politica del territorio. Dare sicurezza idraulica e acqua è la porta attraverso la quale passa lo sviluppo economico. Le direttive dell’Unione europea, dobbiamo operare per ridurre il rischio”.

 Perché le bonifiche e non altri enti?  

 

 

 

 

 

 

 “Perché sviluppo significa ragionare in termini di unità idrografiche e non di confini amministrativi. Inoltre, i consorzi, enti pubblici autogestiti, sono pure portatori di sussidiarietà. Col loro operato capiamo quanto è importante, ad esempio, prevenire in montagna l’erosione a beneficio della pianura. Sono i migliori strumenti oggi disponibili per affrontare, in maniera organizzata, il tema dello sviluppo economico, del cambiamento climatico e del problema risorsa idrica”.  Quali le richieste? “Abbiamo bisogno di nuovi impianti, per il riuso delle acque, di ristrutturazione, per il risparmio, e di condivisione con gli enti, per la progettazione e la difesa idraulica del territorio”.

 

Nella foto: Paolo Conforti