Le gelate che si sono verificate dopo Pasqua, con punte fino a 5 gradi sotto lo zero, hanno causato danni a diverse colture frutticole della provincia di Modena che si trovavano nella delicata fase di trasformazione in frutto, come albicocco, pesco, ciliegio e pero. Il Consorzio di Burana, come ogni anno, ha già predisposto la propria attività antibrina a beneficio degli agricoltori nei comuni modenesi di Cavezzo, Mirandola e S. Possidonio, utenti dell’impianto pluvirriguo Concordia Sud. Si tratta di un servizio sempre più richiesto dagli agricoltori che si propone di proteggere le colture agricole pregiate, spesso danneggiate da improvvisi abbassamenti della temperatura. A farne le spese sono principalmente le gemme ed i fiori dei frutti in aree vocate per la Pera a Indicazione geografica protetta (Igp).

 

 

 Il servizio prevede l’invaso parziale anticipato della rete idraulica e quindi l’attivazione, da parte del Burana, di alcuni impianti che distribuiscono acqua in pressione attraverso tubazioni sotterranee. Questo consente ai coltivatori di proteggere le piante attraverso la tecnica dell’irrigazione continuata. Normalmente i produttori sono dotati di impianti che scattano automaticamente all’abbassarsi della temperatura e il velo d’acqua che si crea, congelandosi, rilascia calore ed evita che vengano danneggiate le parti più delicate delle piante, indipendentemente  dai rigori della temperatura esterna. Le condizioni per le brinate si verificano all’alba, quando la perdita di calore per irraggiamento determina un progressivo raffreddamento dell’aria: un fenomeno ormai noto ai produttori che ogni anno, sempre più numerosi, chiedono che venga attivato questo servizio.

 

Nella foto: il servizio antibrina di Burana sui frutteti

 Ufficio stampa Consorzio di Bonifica Burana

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